THE FIRST ON THE MOON

PERVYE NA LUNE

Diverte il primo film di Orizzonti: pastiche che sbeffeggia il mito sovietico, in stile Ciprì e Maresco

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RUSSIA 2005
Nella primavera del 1938, sulle montagne del Cile venne avvistato un oggetto non identificato che dopo alcuni istanti iniziò a precipitare sulla terra, la "Sfera cilena". Oggi, una troupe cinematografica, incuriosita dal ritrovamento di alcune bobine nell'archivio della Federazione Cinematografica Russa, inizia ad indagare e scopre che negli anni precedenti la seconda guerra mondiale l'Unione Sovietica aveva già un programma spaziale, coperto dalla massima segretezza. Gli scienziati sovietici e le forze militari avevano tanto sperimentato da essere riusciti a mandare in volo la prima navetta spaziale 23 anni prima che Yuri Gagarin venisse lanciato nello spazio per quel volo rimasto leggendario. Il primo tentativo di conquista dello spazio si era rivelato però un fallimento. Con un falso documentario che alterna colore e bianco e nero, interviste e cinegiornali d'epoca a personaggi incredibili e da circo, il primo gruppo di improbabili cosmonauti sovietici ci mostra le sue eroiche azioni quotidiane.
SCHEDA FILM

Regia: Aleksei Fedorchenko

Attori: Boris Vlasov - Se Stesso, Victoria Ilyinskaya - Se Stessa, Andrei Osipov - Se Stesso, Nina Kameneva, Anatoly Slavnin, Anatoly Otradnov

Soggetto: Ramil Yamaleyev, Aleksandr Gonorovskij

Sceneggiatura: Aleksandr Gonorovskij, Ramil Yamaleyev

Fotografia: Anatoli Lesnikov

Musiche: Sergej Sidelnikov

Montaggio: Ludmila Zalogneva

Scenografia: Valery Lukinov, Nicolaj Pavlov

Durata: 75

Colore: B/N-C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: SVERDLOVSKAYA KINOSTUDIYA

NOTE
- PREMIO "ORIZZONTI" PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2005).
CRITICA
"Oltre all'improbabile assunto, a garantirci l'inautenticità di ciò che vediamo è lo humour di varie situazioni; lanci di maialini e scimmie francamente comici; un equipaggio comprendente un nano, una ragazza, un uomo forzuto; la parodia della retorica trionfalistica dei Soviet, spinta solo un po' più avanti rispetto alle autentiche attualità del periodo. Verrebbe voglia di ribattezzarlo 'Comunisti sulla Luna', in parallelo a 'Fascisti su Marte'; ma il film di Guzzanti & co. è puramente satirico, mentre quello di Fedortchenko gioca sul confine tra l'assurdo alla Monty Python e ciò che potrebbe essere avvenuto, producendo una vertigine di follia." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 settembre 2005)