TAXI!

TAXI

SPAGNA 1996
A Madrid, la giovane Paz, bocciata alla fine dell'anno scolastico, reagisce in maniera decisa, lasciando il suo ragazzo e decidendo di abbandonare gli studi. Il padre allora ritiene che sia giunto il momento di farla lavorare con sé. Lui fa il tassista ma nei turni di notte, lei condurrà la macchina di giorno. La ragazza è all'oscuro del fatto che, di notte, il gruppo di tassisti di cui fa parte il padre, si dedica a ripulire le strade da immigrati, drogati, omosessuali e negri. Tra questi giustizieri c'è anche Reme, donna matura il cui figlio Dani segue con attenzione Paz, finché i due si innamorano e decidono di stare insieme. Dani è un giovane molto condizionabile e il gruppo cerca di coinvolgerlo nelle attività notturne. La verità si fa strada a poco a poco nella mente di Paz che chiede allora a Dani come stanno le cose. Lui le confessa di aver partecipato ad alcune azioni del gruppo e lei fugge terrorizzata. I tassisti sanno ora che Paz rappresenta un pericolo per la loro sicurezza e cercano di farla fuori. In una resa dei conti notturna, il padre di Paz e il capo della banda muoiono. Dani forse riuscirà a cominciare una nuova vita.
SCHEDA FILM

Regia: Carlos Saura

Attori: Ingrid Rubio - Paz, Carlos Fuentes - Dani, Ágata Lys - Reme, Eusebio Lázaro - Calero, Ángel de Andrés López - Velasco, Francisco Maestre - Nino, Maite Blasco - Mari, Francisco Boira - Francis, Rodolfo Sancho - Oscar, Chus Castrillo - Coral, Fernando Bauluz - Martija, Eulalia Romanon - Moglie Di Martija, Noemi Parra - Guida, Pilar Castro - Marga

Soggetto: Santiago Tabernero

Sceneggiatura: Santiago Tabernero

Fotografia: Vittorio Storaro

Musiche: Mano Negra, Gipsy King

Montaggio: Julia Juaniz

Scenografia: Juan Botella

Durata: 121

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICO A COLORI

Produzione: JAVIER CASTRO, CONCHA DIAZ PER FILMART

Distribuzione: UIP - RCS FILMS & TV

NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1997.

- L'ATTORE FRANCISCO MAESTRE E' ACRREDITATO COME PACO MAESTRE.
CRITICA
" 'Taxi!' non va preso alla lettera: è un melodramma metaforico, impaginato con la consueta sapienza visiva dal nostro Vittorio Storaro, e come tale emana una certa suggestione e trasmette un indubbio disagio. A parte le incongruenze e i personaggi che spariscono insalutati, l'operazione si collega a un tipo di cinema intellettual-popolare, che ha avuto i suoi momenti alti nelle morbose, e violente, fantasie metropolitane di Rainer Werner Fassbinder. Ogni tanto riaffiora il talento registico di Saura, però il copione è scritto troppo male per consentire un risultato accettabile. E gli interpreti, l'uno per l'altro, sembrano impegnati in un'opera lirica senza musica, grondano retorica come i cantanti di una volta. Con una sola eccezione, quella dell'esordiente Ingrid Rubio, nella parte di Paz: tanto intonata, vibrante ed espressiva da tirar fuori con onore un personaggio plausibile da un film che non lo è affatto". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 10 giugno 1997)

"' Taxi' viene dalla sceneggiatura sociale del giovane Santiago Tabernero, ha due straordinari volti nuovi Carlo Fuentes e Ingrid Rubio, e un interessante dote formale grazie alla collaborazione con un grande direttore della fotografia, il premio Oscar Vittorio Storaro. E una storia di violenza metropolitana che lascia alle superfici riflettenti l'allusione visiva dell'inquietudine e dell'opacità morale dei personaggi: Paz e Dani sono una sorta di Giulietta e Romeo di una comunità professionale, i taxisti di Madrid, tra i quali è cresciuta una banda di giustizieri xenofobi che picchia e perfino uccide 'per ripulire le strade dai rifiuti indesiderati' (..). Le scene d'insieme riescono sempre bene a Saura, come quella del pranzo. Ma, senza scegliere tra analisi comportamentale e approfondimento del melodramma, il film si arena, con un finale di troppo, mentre era sufficiente la scena dei ragazzi 'rifugiati' nell'ombrello d'acqua di un'immensa fontana, fuori dal mondo che li vuole violenti e omicidi". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 9 giugno 1997)

"Strano e interessante equivalente dei televisivi 'La piovra' o 'Racket' 'Taxi!' è lento, antiquato: tutto vi è spiegato pedantescamente in ogni dettaglio l'innamorata ha un sorriso radioso e l'innamorato un'aria estatica, i picchiatori razzisti sono rappresentati con rara goffaggine il direttore della fotografia Vittorio Storaro non ha molto su cui esercitarsi. Tra gli interpreti, il ragazzo Carlos Fuentes è bellissimo, la ragazza Ingrid Rubio è brava". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 6 giugno 1997)