STREET SMART PER LE STRADE DI NEW YORK

STREET SMART

USA 1987
I servizi che Jonathan Fisher propone al direttore della rivista in cui lavora non sono considerati appetibili: ma quando egli pensa di farne uno sulla prostituzione a New York, l'idea viene accolta con entusiasmo. Il problema è che il giovane deve inventare il "reportage" di sana pianta, con situazioni e personaggi di fantasia. Il nome fittizio di un violento e spregiudicato protettore, richiama l'attenzione di un Assistente del Procuratore distrettuale che crede di aver individuato un autentico "boss" della prostituzione locale, Fast Black, ricercato per omicidio (un cliente di una delle sue protette è stato trovato morto dopo essersi accompagnato in uno squallido albergo con la ragazza). Pertanto Fisher si ritrova nel giro di poche ore invischiato in una losca e pericolosa vicenda, che sembra senza sbocchi, poiché il protettore (ora in contatto con il giornalista) sembra faccia di tutto per confermare certi aspetti dell'inchiesta. L'inquirente sospetta che Fisher nasconda deliberatamente prove decisive e il gionalista, tradotto davanti alla Corte, è invitato a produrle ma, rifiutando di esibire appunti che in effetti non ha, viene rinchiuso in carcere. Tornato libero su cauzione (il direttore della rivista lo sostiene in pieno), è sempre tallonato da Fast Black, pronto anche a imprese criminose, purché il giornalista lo scagioni dall'accusa di quell'omicidio. Come avvertimento, intanto, gli fa ferire la fidanzata da Reggie, un suo accolito. Per uscire da questo ginepraio, Fisher dovrà mobilitarsi e fare ricorso a metodi anche poco ortodossi, tra cui uno stratagemma che, solleticando la vanità e le ambizioni dello stesso Reggie e riprendendo quest'ultimo con una cinepresa nell'atto di ritirare del denaro da una delle protette di Black, farà cadere ucciso Reggie per mano di Fast Black che tuttavia non verrà condannato. L'inchiesta fittizia, che ha fruttato a Fisher pubblicità e consensi ed alla rivista un aumento della tiratura, non ha certo scalfito il mondo della prostituzione.
SCHEDA FILM

Regia: Jerry Schatzberg

Attori: Christopher Reeve - Jonathan Fisher, Kathy Baker - Punchy, Mimi Rogers - Alison Parker, Jay Patterson - Leonard Pike, Andre Gregory - Ted Avery, Morgan Freeman - Fast Black, Anna Maria Horsford - Harriet, Frederick Rolf - Joel Davis, Erik King - Reggie, Michael J. Reynolds - Art Sheffield, Shari Hilton - Darlene, Donna Bailey - Yvonne, Ed Van Nuys - Giudice, Daniel Nalbach - Cantante, Leslie Carlson - Marty, Bill Torre - Impiegato Dell'Hotel, David Glen - Jay, Ulla Moreland - Moglie Di Ted, Grace Garland, Wally Martin, Robert Morelli, Shawn Lawrence, Kelly Ricard, Richard Mullally, Dorian Joe Clark, Eddie Earl Hatch, Marie Barrientos

Soggetto: David Freeman

Sceneggiatura: David Freeman

Fotografia: Adam Holender

Musiche: Miles Davis, Robert Irving III

Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly

Scenografia: Dan Leigh

Costumi: Jo Ynocencio

Altri titoli:

STREET SMART - PER LE STRADE DI NEW YORK

Durata: 93

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: NORMALE, TVC

Produzione: GOLAN-GLOBUS PRODUCTIONS LTD., THE CANNON GROUP INC.

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1987) - WARNER HOME VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO 30 SETTEMBRE 1991.

- MORGAN FREEMAN E' CANDIDATO ALL'OSCAR COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA.
CRITICA
"Muovendo da uno spunto abbastanza originale (malgrado una certa fragilità sul piano dell'azione ed una assoluta discutibilità su quello della deontologia professionale), il film compensa una qualche lentezza con certe qualità, rivelandosi tutto sommato un prodotto dignitoso e di fattura accurata. Girato ad Harlem e a Soho, ma in parte anche in una New York ricostruita, ci dà un'ambientazione verosimile e più che eloquente (...). Non pochi i momenti di reale tensione, grazie anche alla interpretazione di Morgan Freeman, un protettore manesco, violento e minaccioso (vedasi la scena in cui forbici alla mano, egli minaccia gli occhi di Punchy, una delle sue donne), nonché, nel ruolo di questa, di Kathy Baker, volgarmente seducente e non prova di una sua umanità. Meno incisivo e persuasivo Christopher Reeve come giornalista, prontissimo a inventare inchieste." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 103, 1987)