Spider-Man: No Way Home

4.5/5
Visivamente sensazionale, straordinario nel far dialogare con sorprendente lucidità le linee narrative del multiverso ventennale. Non solo sterile intrattenimento, imperdibile

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USA 2021
Spider-Man è smascherato e non può più separare la sua vita privata dalle grandi responsabilità di essere un Supereroe. Quando chiede aiuto a Doctor Strange, la posta in gioco si fa sempre più rischiosa e lo porterà a scoprire cosa significa realmente essere Spider-Man.
SCHEDA FILM

Regia: Jon Watts

Attori: Tom Holland (II) - Peter Parker/Spider-Man, Benedict Cumberbatch - Dottor Strange, Zendaya - MJ, Jon Favreau - Happy Hogan, Marisa Tomei - May Parker, J.K. Simmons - J. Jonah Jameson, Jamie Foxx - Max Dillon/Electro, Alfred Molina - Otto Octavius/Doctor Octopus, Benedict Wong - Wong, Angourie Rice - Betty Brant, Martin Starr - Mr. Harrington, Jacob Batalon - Ned Leeds, Tony Revolori - Flash Thompson, J.B. Smoove - Mr. Dell

Soggetto: Steve Ditko - personaggio, Stan Lee - personaggio

Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers

Fotografia: Mauro Fiore

Musiche: Michael Giacchino

Scenografia: Darren Gilford

Costumi: Marlon Mizrahi, Sanja Milkovic Hays

Durata: 148

Colore: C

Genere: AVVENTURA AZIONE FANTASCIENZA

Tratto da: personaggio dei fumetti creato da Steve Ditko e Stan Lee

Produzione: KEVIN FEIGE, AMY PASCAL PER MARVEL STUDIOS, PASCAL PICTURES, COLUMBIA PICTURES

Distribuzione: WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA

Data uscita: 2021-12-16

TRAILER
NOTE
- IL FILM CONCLUDE LA TRILOGIA DELL'HOMECOMING CHE COMPRENDE: SPIDER-MAN:HOMECOMING (2017), SPIDER-MAN: FAR FROM HOME (2019).

- NEI CINEMA ITALIANI IL PRIMO GIORNO DI PROGRAMMAZIONE, CON 385.507 PRESENZE, HA REGISTRATO UN INCASSO RECORD DI 2.915.722 EURO (CINETEL).

- CANDIDATO AGLI OSCAR 2022 PER MIGLIORI EFFETTI SPECIALI.
CRITICA
"Spider-Man: No Way Home completa la trilogia dell' Homecoming di Jon Watts (...) nel migliore dei modi - e mondi - possibili: è un' opera superlativa (...) Serve, tra le altre cose, a ricordare che non tutti i film grandi sono grandi film (...) Non è appunto questione di dimensioni, bensì di materia cinematografica, dunque umana, umanissima: in termini di sacrificio di sé, accettazione dell' altro e del diverso, perdono e non vendetta, (Statua della) libertà e non difesa (lo scudo di Captain America), verità prima di giustizia, appunto umanesimo, No Way Home è summa coraggiosa, preziosa, perfino - con quel che c' è in giro tra sala e piattaforme - necessaria. Il romanzo di formazione di Peter Parker arriva a conclusione, la domanda del suo (fu) mentore Tony Spark "Are you the Spider-Boy?" trova risposta nel Man." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 16 dicembre 2021)

"Metà cartoon, metà dramma adolescenziale, farcito di " fanservice", Spider-Man: No Way Home riassume vent'anni di cinema del supereroe Marvel; però, ben congegnato com' è, non esige il ripasso dei film precedenti. E il ritmo è abbastanza travolgente da sorvolare sulle incongruenze in cui si incappa ogni volta che si entra nel metaverso." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 16 dicembre 2021)

"No Way Home rintroduce il protagonista - che a noi verrebbe spontaneo chiamare ancora Uomo Ragno - nel suo habitat originario, l' iconografia imprescindibile dello skyline di guglie, vetri e acciai della Grande Mela dove subito inizia a librarsi nelle sue spettacolari e paurose danze sul vuoto sottraendosi al cinismo e l' isteria dei punticini umani inchiodati al suolo. Un fattore positivo, in surplus, è costituito dal fatto che il racconto assuma un minimo di rigore svincolandosi dalle ormai insopportabili pantomime buffonesche: per la prima volta nell'era Holland (...) viene inserita una componente tragica e, anzi, ci sembra che il supereroe funzioni molto meglio sotto tutti i punti di vista quando viene investito da un mare di disgrazie.Riguardo ai possibili sottotesti, per così dire, revisionisti, il protagonista tenta più di guarire che battere gli arcinemici, ciascuno dei quali è portatore del suo superpotere come se fosse una sorta di handicap. Allora, qui s' intravede un pizzico di revisionismo, il Male sarebbe una patologia che si può inoculare come un siero? Non mancano, però, i difetti e il risultato finale neppure stavolta coinvolge in profondità: allungato inutilmente, il film spreca il ricco bonus della fedeltà e la nostalgia dei fan e mano a mano non fronteggia l' effetto di sazietà e delusione provocato dall'overdose d' ibridazioni, effetti speciali digitali e strizzatine d' occhio rivolte, di fatto, in esclusiva a chi è in grado di masticare l'abc dei meccanismi del crossover fumettistico (cioè una storia che vede agire insieme personaggi che normalmente agiscono separati in collane diverse). In ogni caso -e non è un risultato da buttare via- nei tre comparti drammaturgici in cui l' azione curiosamente si divide non scemano la simpatia, la vivacità e la pertinenza del Peter Parker reso dall'emergente Thomas Stanley Holland (...)." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 24 dicembre 2021)