Regina della Scala

ITALIA 1936
Un maestro sostituto della Scala, innamorato di una cantante debuttante, cerca invano di far rappresentare una sua opera. Le avversità che incontra nella vita artistica si aggiungono ai contrasti che amareggiano il suo affetto per la ragazza. Quando costei in breve tempo si è una affermata nel campo lirico, con il suo appoggio il giovane maestro vede coronati i suoi sogni d'arte. E con essi anche le sue speranze affettuose che si concludono con le nozze. Intorno a questa vicenda si svolgono ampi episodi rievocatori delle glorie del Teatro alla Scala.
SCHEDA FILM

Regia: Guido Salvini, Camillo Mastrocinque

Attori: Margherita Carosio - Marta Bianchi, Nives Poli - La ballerina Luzia, Giuseppe Addobbati - Guido Vernieri, Mario Ferrari - Candido Ponti, Olivia Fried - Olivia Ferry, Bianca Stagno Bellincioni - Madame Chautemps, Guido Papalini - Un giornalista, Pietro Mascagni - Se stesso, Galliano Masini - Se stesso, Umberto Casilini, Osvaldo Valenti, Laura Solari, Sandro Salvini, Ermanno Roveri, Guido Riva, Tino Erler, Nora D'Alba, Giovanni Cimara, Luigi G. Garroni, Oscar Andriani, Giovanni Barrella, Elena Altieri

Soggetto: Raffaele Calzini

Sceneggiatura: Guido Salvini, Camillo Mastrocinque

Fotografia: Václav Vích

Musiche: Antonio Veretti

Montaggio: Giorgio Simonelli

Scenografia: Virgilio Marchi, Giovanni Grandi

Costumi: Casa d'arte Caramba, Titina Rota, Aldo Calvo

Durata: 88

Genere: MUSICALE ROMANTICO

Produzione: G.V. SAMPIERI PER APRILIA FILM

Distribuzione: PARAMOUNT ITALIANA

NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO IN INTERNI NEL TEATRO DELLA SCALA DI MILANO E, IN ESTERNI, A MILANO E NEGLI STABILIMENTI PISORNO DI TIRRENIA.

- IL CORPO DI BALLO E I CORI DELLA SCALA SONO IN SCENA CON IL MUSICISTA PIETRO MASCAGNI E IL TENORE GALLIANO MASINI.

- TRA I NUMEROSI PERSONAGGI DELL'ARISTOCRAZIA CHE HANNO PARTECIPATO AL FILM DONNA GIUSTA MANCA DI VILLHERMOSA IN SEGUITO E' DIVENTATA ATTRICE CON IL NOME DI RUBI DALMA.
CRITICA
"Molto curata è stata la regia di Mastrocinque e Salvini specie nella parte più difficile, quella girata nell'interno della Scala e nelle sequenze della rievocazione storica. (...) Il romanzo moderno invece non è alla stessa altezza: fiacco, privo di qualsiasi nota di originalità, non avvince e non convince e resta parte a sé, staccata dal resto, come fossero due film che trattino lo stesso soggetto in due epoche diverse, senza il mordente di quello, né il suo fascino e la sua ragion d'essere." (Vice, "Cone-Magazzino", n. 33, 16 ottobre 1937)