Red Rocket

2.5/5
L'indie Sean Baker e il ritorno in città della pornostar prodiga: ennesimo take sulla caduta del sogno americano, in Concorso a Cannes 74

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USA 2021
Mikey Saber, pornostar fallito, torna nella sua piccola città natale in Texas dopo anni di carriera a Los Angeles. E non è proprio il benvenuto lì... Senza soldi, senza lavoro, deve tornare a vivere con la ex moglie e sua suocera, ma un incontro inaspettato gli darà la speranza per un nuovo inizio.
SCHEDA FILM

Regia: Sean Baker

Attori: Simon Rex - Mikey Saber, Bree Elrod - Lexi, Suzanna Son - Strawberry, Ethan Darbone - Lonnie

Sceneggiatura: Sean Baker, Chris Bergoch

Fotografia: Drew Daniels

Montaggio: Sean Baker

Scenografia: Stephonik Youth

Costumi: Shih-Ching Tsou

Suono: John Warrin - anche montaggio, Sean Baker, Andrew Hay - montaggio

Durata: 128

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: SCOPE, DCP

Produzione: SEAN BAKER, ALEX COCO, SAMANTHA QUAN, ALEX SAKS, SHIG-CHING TSOU PER FILMNATION ENTERTAINMENT, CRE FILM

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY

Data uscita: 2022-03-03

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 74. FESTIVAL DI CANNES (2021).

- PRESENTATO ALLA XVI FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2021) NELLA SEZIONE 'TUTTI NE PARLANO'.

- INDEPENDENT SPIRIT AWARDS 2022 PER MIGLIORE ATTORE (SIMON REX).
CRITICA
"'Red Rocket' è il nuovo film di Sean Baker in cui il regista, tra i più talentuosi nel cinema indipendente americano oggi, ritrova il suo universo imprevedibile e poeticamente «ai margini» dove vivono tutte le sue storie; quell' America lasciata indietro che ha alimentato la scalata al potere di Trump - il film è ambientato nel 2016, durante a campagna presidenziale che lo ha portato alla Casa Bianca. (...) si sposta dunque nel Texas sottoproletario e industriale, tra case scassate e scoloriti sogni del «Make America Great Again», con una commedia tragicomica che guarda (strabicamente) anche un certo soft-core italiano degli anni Settanta. Ancora una volta il paesaggio si fa protagonista nel modo che il regista utilizza per «inquadrare» il mondo, andando dentro le cose ma senza un realismo esibito, piuttosto nelle sfumature che mostrano i paradossi , le assurdità, i sentimenti di una visione umana di quelle zone «marginali» eppure fortemente presente nell'immagine americana.(...) Baker però non giudica, e questa è la sua forza, e la cifra che lo rende unico visto che diventa sempre più raro incontrare personaggi come i suoi fuori cioè dalle «regole» della morale. Si limita a narrarli ma senza cinismo, anzi cerca di rivelarne una qualche innocenza, con la semplicità di uno sguardo empatico persino quando come Mickey si manifestano sempre più spregiudicati. Ma questo è appunto lo spazio di libertà di un film senza «eroi», con persone a cui non si cerca una qualche sublimazione (...)." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 03 marzo 2022)

"Commedia tragicomica che guarda (strabicamente) anche un certo soft-core italiano degli anni Settanta. Ancora una volta il paesaggio si fa protagonista nel modo che il regista utilizza per «inquadrare» il mondo, andando dentro le cose ma senza un realismo esibito, piuttosto nelle sfumature che mostrano i paradossi, le assurdità, i sentimenti di una visione umana di quelle zone «marginali» eppure fortemente presente nell'immagine americana." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 05 marzo 2022)