Rapunzel - L'intreccio della torre

Tangled

4/5
Innovazione e tradizione: il Raperonzolo dei fratelli Grimm incontra il 3D Disney. Ed è magia

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USA 2010
Flynn Rider è un affascinante bandito che, grazie al suo bell'aspetto, alla parlantina sciolta e a una discreta dose di fortuna, ha sempre avuto vita facile nonostante sia tra i fuorilegge più ricercati del regno.
Rapunzel, invece, è una bella e stravagante ragazza dagli splendidi capelli d'oro, lunghi oltre venti metri, che vive reclusa in un'altissima torre. Un giorno, mentre è in fuga dalle autorità, Flynn trova riparo proprio nella torre in cui è confinata Rapunzel. La ragazza vedrà nel bel ladro la sua unica possibilità di fuga e insieme i due vivranno una rocambolesca avventura anche in compagnia di un cavallo "poliziotto", di un camaleonte ultraprotettivo e di una banda di scorbutici balordi.
SCHEDA FILM

Regia: Byron Howard, Nathan Greno

Soggetto: Jakob Grimm - favola, Wilhelm Grimm - favola

Musiche: Alan Menken, Glenn Slater

Montaggio: Tim Mertens

Scenografia: Douglas Rogers

Durata: 94

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: DISNEY DIGITAL 3D

Tratto da: ispirato alla favola "Raperonzolo" dei fratelli Grimm

Produzione: WALT DISNEY ANIMATION STUDIOS, WALT DISNEY PICTURES

Distribuzione: WALT DISNEY STUDIOS MOTION PICTURES, ITALIA

Data uscita: 2010-11-26

TRAILER
NOTE
- JOHN LASSETER FIGURA TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI.

- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: MANDY MOORE (RAPUNZEL), ZACHARY LEVI (FLYNN RIDER), DONNA MURPHY (MADAME GOTHEL), EWAN MCGREGOR (PLOWDEN), STEVE MARTIN (JAMES ITALIANO), RON PERLMAN.

- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2011 COME MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE E PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE.

- CANDIDATO ANCHE ALL'OSCAR 2011 PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE.
CRITICA
"Come si sente il tocco di John Lasseter alla Disney. Al secondo cartone supervisionato dal papà della Pixar, la casa di Zio Walt mette la quarta. Non che 'La principessa e il ranocchio' non fosse già bellissimo. Ma 'Rapunzel' ha una marcia in più. Tratto dai soliti Grimm (ma molto cambiati), il cartone diretto da Greno e Howard, che si rifanno alla pittura rococò di Fragonard, vede una bella principessa contaminata dai raggi del sole venire rapita da una vecchia megera. (...) Cosa volete di più? Spicca su tutti Maximus, cavallo bianco capo delle guardie del re che con Cheval di 'Panico al villaggio' forma la coppia equina più affascinante dell'anno. Grazie a Lasseter, i genitori si divertiranno quanto i bambini." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 26 novembre 2010)

"Avete presente le fiabe in cui una fanciulla prigioniera in una torre fa cadere dalla finestra i suoi lunghi capelli d'oro? Ecco. Ci sono anche un affascinante bandito, un cavallo poliziotto e un camaleonte dal cuore d'oro. Come dite? Sì, è un cartone animato. Della Disney. Andateci tranquilli." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 26 novembre 2010)

"Dopo aver molto osato (una sfida stravinta), arrischiandosi a lanciare il 3D con cartoni originali e innovativi come 'Wall-E' e 'Up', la Disney rientra nel consolidato alveo della tradizione cui deve buona parte della sua fortuna, ispirandosi di nuovo a un'antica fiaba. Nota soprattutto nella versione a fosche tinte dei Fratelli Grimm, 'Rapunzel' è stata tradotta sullo schermo in toni debitamente edulcorati a uso e consumo di un pubblico infantile, provvedendo a rendere più contemporanea la figura della giovane protagonista dalle lunghissime, bionde chiome; e creando il personaggio di un attraente ribaldo, in funzione di suo compagno di avventure/principe azzurro. A restare inquietante è il rapporto fra Rapunzel e la perfida genitrice (in realtà non è la vera madre, ma finché non si sa... Edipo, Edipo!) che pur di rimanere giovane la vorrebbe reclusa a vita in una torre, ma la regia è spensierata, il camaleonte Pascal e il cavallo Maximus risultano divertenti; e quanto a valori produttivi, suggestioni visive, acrobazie ed effetti speciali, tutto di prima classe come sempre." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 26 novembre 2010)

"È ormai difficile prevedere il gradimento del pubblico grande e piccino al cospetto dei lungometraggi d'animazione che sempre più spesso si sfidano a colpi di alta tecnologia computergrafica. La Disney, impegnata a controbattere colpo su colpo la Dreamworks e alquanto delusa da 'La principessa e il ranocchio', cerca di riuscirci mettendo in campo sotto la supervisione del geniale Lasseter il cinquantesimo titolo del suo genere d'elezione. (...) Nel contesto sicuramente gradevole (ancorché il tema della ragazza segregata possa evocare atroci cronache contemporanee), quello che davvero aggiunge poco o niente è il bonus 'ultimo grido' del 3D." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 26 novembre 2010)

"Grimm più il noir, il thriller, la commedia, il melò, 'Rapunzel' passa tutte le tonalità dei generi nella storia della bimba rapita da Madre Gothel, matrigna che rievoca la Regina di Biancaneve, la 'più bella del reame', e che non vuole rivali." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 26 novembre 2010)

"Disney Cartoon (si fa per dire, oggi) numero 50, in 73 anni, da 'Biancaneve' (1937) a 'La principessa e il ranocchio' (2009). (...) Girato in Cgi, il sistema digitale tridimensionale in voga tra i lussuosi top producer dell'animazione, qui misurato per bambolotti che sembra di poter toccare (in 3D), è un 'per bambini' fino ai 90 anni." (Silvio Danese, 'Nazione, Carlino, Giorno', 26 novembre 2010 )

"Tanta azione ma anche una buona dose di emozioni, personaggi secondari irresistibili ed un 3D che, per una volta, giustifica il prezzo rincarato del biglietto. Bentornata Disney che per questo Natale rivisita, con successo, la fiaba di Raperonzolo (quella dei Grimm), uno dei pochi classici della letteratura infantile che ancora mancava in un catalogo che ha già toccato quota cinquanta titoli. Certo, rispetto alla Biancaneve di settantatre anni fa, che può essere considerata la madre di tutte le eroine disneyane, questa Rapunzel (come in tedesco) è decisamente meno ingenua, più sfrontata, con una parlantina che ti stende ed un fisico atletico. Manca solo che mandi sms alla velocità della luce per scambiarla per una ragazza dei nostri tempi catapultata, però, in uno scenario dove sognare non è solo utopia. (...) Peccato solo che i maschietti gireranno alla larga da una storia decisamente tutta rosa." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 26 novembre 2010)

"Il musical Disney di Greno e Howard (inutile 3D) sta dalla parte delle bambine, si sforza d'essere troppo grazioso. Censurati dai Grimm i rapanelli e il piccino concepito col figlio del re (qui un sexy ladro), aggiunti i caratteristi (camaleonte e cavallo), il prodotto un po' lungo, ma zeppo di odio-amore, è pronto per il marketing sentimentale infantile old style." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 26 novembre 2010)