RAPSODIA

RHAPSODY

USA 1954
Louise, la figlia di un ricco industriale, si innamora di Paul Bronte, un giovane violinista e, nonostante il parere contrario del padre, si trasferisce a Berna per seguirlo con la scusa di studiare il pianoforte. I due innamorati conducono una vita notturna così intensa che Paul non ha tempo per i suoi esercizi di violino e ha un clamoroso fiasco durante un'esibizione. Poiché ha voglia di riscattarsi, Paul si chiude in casa per quindici giorni evitando di vedere Louise e quando suona di nuovo, ottiene un grande consenso di pubblico e viene scritturato per una lunga tournée attraverso le maggiori capitali europee. Louise, per ripicca, sposa Nicholas, uno studente di pianoforte ma non smette di pensare a Paul. Anche il violinista non la dimentica e tornato a Berna, dopo alcuni anni, la cerca ma quando viene a sapere che Louise si è sposata diserta l'appuntamento. Louise decide di lasciare Nicholas, ma le note strazianti di un valzer che il pianista compone per lei le fanno cambiare opinione.
SCHEDA FILM

Regia: Charles Vidor

Attori: Elizabeth Taylor - Louise Durant, Vittorio Gassman - Paul Bronte, John Ericson - James Guest, Louis Calhern - Nicholas Durant, Michael Chekhov - Professor Schuman, Barbara Bates - Effie Cahill, Richard Hageman - Bruno Furst, Richard Lupino - Otto Krafft, Stuart Whitman - Dove, Madge Blake - Signora Cahill, Jack Raine - Edmund Streller

Soggetto: Henry Handel Richardson

Sceneggiatura: Augustus Goetz, Fay Kanin, Ruth Goetz, Michael Kanin

Fotografia: Robert H. Planck

Musiche: Johnny Green

Montaggio: John D. Dunning

Scenografia: Paul Groesse, Cedric Gibbons

Costumi: Helen Rose

Effetti: Warren Newcombe, A. Arnold Gillespie

Durata: 115

Colore: C

Genere: MUSICALE COMMEDIA

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR

Tratto da: ROMANZO 'MAURICE GUEST' DI HENRY HANDEL RICHARDSON

Produzione: MGM

Distribuzione: MGM

CRITICA
"Il film ha un notevole valore spettacolare e riesce interessante per le ottime esecuzioni musicali. Buona l'interpretazione, discreta la regia, buono il colore." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 36, p. 158)