Pummarò

ITALIA 1989
Kawaku, un laureato del Ghana desideroso di andare a perfezionarsi in medicina in Canada, arriva nel Casertano per cercare il fratello Giobbe, detto Pummarò per il suo lavoro nella raccolta dei pomodori. Giobbe, però, a causa di uno scontro per una differenza di paga con un capo della camorra locale, ha rubato un camion e da tempo se ne è andato prima a Roma - dove ha messo incinta Nanù, una connazionale - e poi a Verona. Ora nessuno ne sa più nulla, nemmeno la Polizia che lo sta cercando. Dopo aver lavorato duramente nei campi, dormito in un loculo del cimitero e versato 400.000 lire per comprarsi il permesso di soggiorno, ottenuto con l'aiuto di uno strano individuo, detto "il Professore", che bazzica fra gli immigrati, Kawaku si reca a Roma dove trova Nanù che batte il marciapiede, preferendolo al fare la lavandaia. Poi decide di partire per Verona e qui, aiutato da Isidore, anche lui suo connazionale, che lavora in una fonderia, Kawaku ottiene un lavoro dignitoso nella stessa fabbrica, mangia alla mensa operaia, dorme in casa dell'amico e si trova bene nella locale comunità di colore. Nel centro di accoglienza e assistenza, si innamora di Eleonora, una maestra separata con una bambina, che però abita col padre, che poco a poco, intenerita da quell'uomo semplice ma onesto e colto, si concede a lui. Tuttavia anche a Verona il razzismo ha fatto radici: la relazione dà luogo a chiacchiere e sarcasmi e i due, una sera, vengono insultati e vessati da un gruppo di teppisti motorizzati. Quando Isidoro riceve una cartolina da Giobbe, che ormai lavora presso un albergo di Francoforte, Kawaku sente che la separazione da Eleonora è ormai inevitabile e necessaria e che a questo punto non può che partire per la Germania. Fermato alla frontiera, Kawaku risultato incensurato ma viene lo stesso accompagnato a Francoforte da un agente. Giunto in città, Kawaku scopre che Giobbe è stato accoltellato da due marines neri ubriachi, ai quali aveva vietato l'ingresso all'hotel, e che spacciava droga. Il fratello tanto cercato è ora un cadavere davanti agli occhi di Kawaku ed alle lacrime di Nanù, accorsa da Roma. Non restano che i pochi effetti di Giobbe e i 7000 marchi dell'assicurazione. Forse ce ne sarà abbastanza per il nascituro e perché Kawaku possa installarsi in Canada.
SCHEDA FILM

Regia: Michele Placido

Attori: Thywill A.K. Amenya - Kawaku, fratello di Pummarò, Pamela Villoresi - Eleonora, assistente sociale, Jacqueline Williams - Nanù, donna di Pummarò, Gerardo Scala - Il 'Professore', Nicola Di Pinto - Palombo, Franco Interlenghi - Protettore delle prostitute, Tom Felleghy - Commissario di polizia tedesco, Stephen Asenso Donkor - Isidore, Michele Placido, Ottaviano Dell'Acqua, Salvatore Billa, Makuna Kabongo

Soggetto: Michele Placido, Sandro Petraglia, Stefano Rulli

Sceneggiatura: Michele Placido, Sandro Petraglia, Stefano Rulli

Fotografia: Vilko Filac

Musiche: Mauro Malavasi, Lucio Dalla

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Scenografia: Lorenzo Baraldi

Arredamento: Giuseppe Pirrotta

Costumi: Luciana Marinucci

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: CLAUDIO BONIVENTO PER NUMERO UNO INTERNATIONAL, CINEUROPA '92, RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA

Distribuzione: FILMAURO (1990) - CREAZIONI HOME VIDEO

NOTE
- GIRATO NEGLI STUDI DE PAOLIS; ESTERNI A VILLA LITERNO E VERONA.

- CONSULENTI PER LE TEMATICHE SULL'IMMIGRAZIONE: MASSIMO GHIRELLI, SILVESTRO MONTANARO E GIUSEPPINA SCALA.

- ESORDIO REGISTICO DI MICHELE PLACIDO.
CRITICA
"Onesto ed efficace film di impegno civile, qua e là un po' troppo didattico ed esplosivo. Grazie a una robusta sceneggiatura, Placido, alla sua prima regia ha fatto un coraggioso viaggio attraverso le varie forme del nostro razzismo quotidiano." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')

"Per il suo esordio nella regia, Michele Placido ha scelto una storia non facile e suscettibile di sviluppi molto prevedibili. Il risultato è a sorpresa. Banalità a parte, il film fa riflettere senza retorica su un problema di amara attualità." (Francesco Mininni, 'Magazine Italiano tv')