MARITI A CONGRESSO

ITALIA 1961
Con la scusa di dover partecipare ad un congresso, Alberto si ripromette di imbastire qualche scappatella extraconiugale. Convince un riottoso amico a seguirlo ma questi, innamoratissimo della propria moglie, non ha il coraggio di andar molto avanti nella finzione. Tornato a casa s'accorge però che la sua onesta condotta è assai mal ripagata. La consorte, invaghita d'un amico di famiglia, è risoluta a fuggire con lui. Intanto una studentessa francese, cinta d'assedio dalle galanti premure di Alberto, dopo abbondanti libagioni attraversa in costume succinto l'atrio dell'albergo che ospita i congressisti, proprio mentre inizia una ripresa televisiva. Lo scandalo è fulmineo ed una folla di mogli, animate da intenzioni assai poco caritatevoli, si precipita a Roma per chiedere spiegazioni ai malcapitati consorti. Anche se tutto, in pratica, si risolve in un nulla di fatto, il paravento dei congressi non offre più alcuna garanzia per le periodiche evasioni coniugali. Ma la fantasia dell'uomo è tenace: forse i futuri viaggi spaziali riusciranno ad offrire nuove possibilità di evasione.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Filippo D'Amico

Attori: Paola Patrizi, Thea Fleming, Elisabetta Welinsky, Tiberio Murgia, Pietro De Vico, Gianni Musy Glori - Glori, Ernesto Calindri, Enzo Petito, Walter Chiari - Giuseppemangini, Alessandra Panaro - Valeria, Paolo Ferrari - Armando, Bice Valori - Letizia, Marisa Merlini - Adele, Alberto Lionello - Alberto Colombo, Jacqueline Sassard - Jacqueline, Mario Pisu - Comm. Troisi, Silvana Pampanini - Dottoressa

Soggetto: Sandro Continenza, Marcello Coscia, Dino Verde

Sceneggiatura: Castellano, Marcello Coscia, Luigi Filippo D'Amico, Luigi Emmanuele, Pipolo , Dino Verde, Sandro Continenza

Fotografia: Giuseppe Aquari

Musiche: Piero Umiliani

Scenografia: Gianni Polidori

Durata: 106

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: MARCHINI - GINO MORDFINI PROD. CIN.CHE

Distribuzione: INTERFILM

CRITICA
"I congressi, si sa, sono cose serie, ma a volte non lo sono i congressisti. Ed è quanto capita nel nostro film, in cui (...) (i congressisti) trascurano il loro dovere e ne approfittano per dedicarsi a ben altro genere di avventure in cui naturalmente sono coinvolte alcune belle ragazze". (Anonimo, "Nuovo Spettatore Cinematografico" del 28/29 febbraio 1962)