Magic Christian

The Magic Christian

GRAN BRETAGNA 1969
Sir Guy Grand, ricchissimo industriale inglese, non avendo discendenti diretti adotta un giovane vagabondo, Archibald, incontrato casualmente per la strada. Introdotto il giovane nel proprio ambiente, Sir Guy si preoccupa essenzialmente di dimostrargli, attraverso una serie di esempi concreti, il potere corruttivo del denaro: falsifica un'asta pubblica; riduce ad una rissa la tradizionale sfida di canottaggio tra Oxford e Cambridge; sottopone a una serie di scherzi feroci i partecipanti ad una crociera: costringe alcune persone a gettarsi in una vasca piena di escrementi per recuperare il denaro. Al termine della sua dimostrazione Sir Guy può vantarsi di essere stato più che convincente con l'attonito figlio adottivo.
SCHEDA FILM

Regia: Joseph McGrath

Attori: Peter Sellers - Sir Guy Grand Kg, Kc, Cbe, Ringo Starr - Archibald Grand, Esq., Isabel Jeans - Agnes Grand, Caroline Blakiston - Esther Grand, Wilfrid Hyde-White - Capitano Reginald K. Klaus, Richard Attenborough - Allenatore di Oxford, Leonard Frey - Laurence Faggot, Laurence Harvey - Hamlet, John Cleese - Mr. Dougdale, Christopher Lee - Vampiro, Roman Polanski - Bevitore solitario, Yul Brynner, Raquel Welch

Soggetto: Terry Southern

Sceneggiatura: Terry Southern, Joseph McGrath, Graham Chapman, John Cleese, Peter Sellers

Fotografia: Geoffrey Unsworth

Musiche: Ken Thorne

Montaggio: Kevin Connor

Scenografia: Assheton Gorton

Costumi: Evangeline Harrison

Effetti: Wally Veevers, Trading Post Ltd.

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di Terry Southern

Produzione: COMMONWEALTH UNITED ENTERTAINMENT, GRAND FILMS LIMITED

Distribuzione: DEAR - CD VIDEOSUONO

CRITICA
"Un caleidoscopio di immagini e di situazioni che tendono a satireggiare l'esasperato amore degli uomini per il denaro e ad evidenziare la potenza corruttrice di essi. Pur non mancando di felici invenzioni il film non riesce a superare i limiti posti dallo spunto iniziale risolvendosi in una serie di trovate piuttosto monotone nella loro meccanica." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 71, 1971)