Madres paralelas

2.5/5
Da Pedro Almodóvar a lezione di maternità: interessante quella verticale, ancorata a Storia e Memoria, programmatica e apodittica quella orizzontale

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SPAGNA 2021
Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un'adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell'ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.
SCHEDA FILM

Regia: Pedro Almodóvar

Attori: Penélope Cruz - Janis, Milena Smit - Ana, Israel Elejalde - Arturo, Aitana Sánchez-Gijón - Teresa, Julieta Serrano - Zia Brígida, Rossy de Palma - Elena, Daniela Santiago, Adelfa Calvo, José Javier Domínguez

Sceneggiatura: Pedro Almodóvar

Fotografia: José Luis Alcaine

Musiche: Alberto Iglesias

Montaggio: Teresa Font

Scenografia: Antxón Gómez

Costumi: Paola Torres

Effetti: Sonsoles Aranguren, Montse Ribé

Suono: Sergio Bürmann - presa diretta, Laia Casanovas - montaggio, Marc Orts - mix

Altri titoli:

Parallel Mothers

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: AGUSTÍN ALMODÓVAR, ESHTER GARCÍA PER REMOTAMENTE FILMS A.I.E., EL DESEO D.A., S.L.U.

Distribuzione: WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA

Data uscita: 2021-10-28

TRAILER
NOTE
- FILM D'APERTURA, IN CONCORSO, ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021); COPPA VOLPI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE A PENÉLOPE CRUZ.

- CANDIDATO AI GOLDEN GLOBES 2022 PER MIGLIOR FILM NON IN LINGUA INGLESE E PER MIGLIOR COLONNA SONORA (ALBERTO IGLESIAS).

- CANDIDATO AGLI OSCAR 2022 PER MIGLIORE ATTRICE (PENÉLOPE CRUZ) E MIGLIORI MUSICHE.
CRITICA
"Ci sono tante porte che si chiudono in Madres Paralelas . Lasciano fuori uomini, donne, ricordi, paure. Ma ce ne sono quasi altrettante che si aprono perché l' ultimo film di Almodóvar è tutto costruito proprio sul bisogno di sapere, sull' impossibilità di vivere nell' ignoranza o, peggio, nella menzogna, tenendo le porte sempre chiuse. (...) qui sono la Politica e la Storia che fanno il loro ingresso nel mondo almodóvariano. E senza mediazioni. Certo, Almodóvar non è regista da film storici, la sintonia con il mondo femminile lo porta quasi inevitabilmente verso il melodramma e anche qui i tormenti del cuore hanno una parte fondamentale nello sviluppo del film (...) Ne esce un film insolito, a tratti fin «programmatico» (il ruolo del maschio, tra funzione pubblica e passione privata) ma capace anche di momenti di grande emozione (...) ne esce un film inaspettato, sorprendente, pensato, come solo un regista deciso a fare i conti anche con la Storia può fare." (Paolo Mereghetti,'Corriere della Sera', 02 settembre 2021)