L'uomo fedele

L'homme fidèle

3.5/5
Il tocco delicato di Louis Garrel, lo spirito distaccato di Jean-Claude Carrière: amori e tradimenti profondamente leggeri

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FRANCIA 2018
Otto anni dopo essersi lasciati, Abel e Marianne si ritrovano al funerale di Paul, il miglior amico di lui. Questo tragico evento si rivela in realtà di buon auspicio: Abel e Marianne tornano insieme. Così facendo, però, suscitano la gelosia di Joseph, il figlio di Marianne, e soprattutto di Eve, la sorella di Paul da sempre segretamente innamorata di Abel.
SCHEDA FILM

Regia: Louis Garrel

Attori: Laetitia Casta - Marianne, Lily-Rose Melody Depp - Eve, Joseph Engel - Joseph, Louis Garrel - Abel

Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Louis Garrel, Florence Seyvos - collaborazione

Fotografia: Irina Lubtchansky

Montaggio: Joëlle Hache

Scenografia: Jean Rabasse

Costumi: Barbara Loison

Suono: Julien Sicart

Altri titoli:

A Faithful Man

Genere: ROMANTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: (1:2.39), 35 MM, DCP

Produzione: PASCAL CAUCHETEUX, GRÉGOIRE SORLAT PER WHY NOT PRODUCTIONS

Distribuzione: EUROPICTURES

Data uscita: 2019-04-11

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL +, CINÉ +, CON IL SOSTEGNO LA RÉGION ILE-DE-FRANCE.
CRITICA
"(...) Piacerà, anzi è piaciuto tantissimo ai nostalgici della nouvelle vague: Malle, Resnais, Godard, ma soprattutto Truffaut (il menage a tre rimanda a 'Jules e Jim', l' amour fou a 'La mia droga si chiama Julie'). E siccome i nostalgici abbondano tra i recensori (anzi ormai si trovano solo tra loro) 'L'uomo fedele' ha avuto il coro di critiche favorevoli. Ma lo domanda è: come lo prende il resto del mondo? Un resto del mondo molto più vasto oggi di quello che 50 anni si prostrava davanti alla nouvelle. I classici di allora vagolano solo nelle cineteche. E gli autori francesi odierni li snobbano anche nel ricordo. Ora fanno solo commedie all'italiana e nel loro immaginario hanno sostituito a Truffaut e soci con Dino Risi, Mario Monicelli, Luigi Comencini (autori all'epoca disprezzati dai vaguisti). Louis Garrel, invece, cresciuto in famiglia a pane e nouvelle vague, ha voluto riesumare il cinema perduto, s'è intestato a "scrivere con la macchina da presa" come sessant'anni fa i suoi idoli. Ma gli è riuscita solo l'operina aggraziata. Eppoi avrebbe dovuto ricordarsi che i grandi avevano i grandi attori (Belmondo, Moreau). Lui, Garrel come interprete è solo pulito. E la Castà, bè la Laetitia spacca ancora lo schermo come 20 anni fa , ma da attrice non è mai andata oltre il sei più." (Giorgio Carbone, 'Libero', 11 aprile 2019)

"È figlio dell'attrice Brigitte Sy e del regista Philippe, tra gli ultimi eredi della Nouvelle Vague. È cresciuto in una casa piena di donne forti e autori celebri. Fin da giovanissimo ha visto film giusti e ascoltato discorsi interessanti. Dando un'occhiata alla lista delle sue compagne, da Valeria Bruni Tedeschi a Laetitia Casta, non si può negare che sia fortunato in amore. A Roma, dove ha presentato «L'uomo fedele», di cui è regista e interprete, ha inscenato un sapiente corpo a corpo con la lingua italiana. Risultato? Tra sorrisetti ammiccanti e sguardi smarriti, ha guadagnato la simpatia di tutti. Che cosa manca a Louis Garrel? Nulla. Perfino il suo film è una commedia riuscita, nel segno di Truffaut, mai ambiziosa, sempre divertente." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 11 aprile 2019)

"(...) A dosi di Truffaut ('Jules e Jim' e il ciclo Doinel), studiato e ripreso con proficua nonchalance, nel triangolo col morto Garrel figlio (secondo film da regista) aggiunge una venatura gialla che cita le famiglie inquiete di Chabrol. Se vogliamo tutta questa" operazione nostalgia" sul cinema francese Nouvelle Vague fa tira e molla con la vita di un buon attore che cerca il suo posto nel cinema di papà." (Silvio Danese, 'Giorno', 11 aprile 2019)