L'uomo a tre ruote

Le triporteur

FRANCIA 1957
Antonio è il distratto e confusionario fattorino d'un pasticcere di Mouillefarine, e soprattutto uno dei più fanatici 'tifosi' della locale squadra di calcio, la quale, seguita dal trepidante interesse di tutta la cittadinanza, è giunta alle finali del campionato, grazie alla portentosa abilità del suo portiere Dabek. Cacciato via in malo modo per aver distrutto un colossale dolce nuziale e sconquassata la bottega del pasticcere, Antonio decide di andarsene a Nizza con il suo triciclo, per assistere alla partita finale del campionato. Il viaggio non è privo di avventure e di curiosi incidenti. Fra l'altro Antonio salva una bagnante, di cui decide d'essere, ad ogni costo, il cavalier servente. Decisione, questa, che spinge il giovanotto in un'altra serie di avventure. Giunto il gran giorno, Antonio incoraggia a gran voce la squadra del suo cuore, ma la sconfitta sembra orma!, inevitabile. Dabek ha saputo che la fidanzata lo tradisce e non ha più voglia dl giocare. Antonio, precipitatosi negli spogliatoi, cercherà inutilmente di rincuorarlo, quindi, bevuta per caso una 'bomba' destinata all'atleta, lo sostituirà sul campo, conquistando la vittoria per la propria squadra e per sé il cuore della fanciulla amata.
SCHEDA FILM

Regia: Jacques Pinoteau

Attori: Darry Cowl - Antoine Peyralout, Béatrice Altariba - Popeline, Pierre Mondy - Gendarme, Roger Carel - Contadino, Jean-Claude Brialy - Jean-Claude, Grégoire Aslan - Mouillefarine, Mario David - Dabek

Soggetto: René Fallet - romanzo

Sceneggiatura: Jacques Vilfrid, Jacques Pinoteau, Jean Aurel

Fotografia: Pierre Petit

Musiche: Michel Legrand

Montaggio: Georges Arnstam

Scenografia: Jacques Douy

Altri titoli:

The tricyclist

Anton, der Querschläger

Durata: 93

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO - TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di René Fallet

Produzione: LES FILMS DU CYCLOPE

Distribuzione: MIRA

CRITICA
"Costruito sulla misura delle capacità comiche di Darry Cowl, il film s'avvale dell'assai esile trama per collegare insieme una serie di scenette, alcune delle quali francamente comiche ed originali (come, per esempio, l'operazione chirurgica cui viene sottoposto un triciclo)." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 50, 1961)