L'ultima sfida

The Babe Ruth Story

USA 1948
Babe Ruth, orfano di madre, viene allevato a Baltimora nel collegio di Santa Maria, dove gode della simpatia e della protezione di padre Matthias. Poiché il ragazzo dimostra di avere fin da piccolo un grosso talento per il baseball, il sacerdote cerca in ogni modo di fargli ottenere un provino per essere visionato da una delle squadre più forti. Accettato nella squadra, Babe ottiene subito grandi successi ma la sua ingenuità lo porta a subire forti sconfitte. Mentre deve fare i conti con un mondo senza scrupoli dove ogni avversario è pronto a tutto pur di vincere, Babe conosce Claire, una sua ammiratrice, che lo consiglia e lo supporta. Sorretto da lei, che diventa sua moglie, il campione ricomincia l'ascesa e diviene famoso in tutti gli Stati Uniti. I ragazzi lo eleggono a loro idolo e lui non dimentica il proprio passato di orfano. Dopo venti anni di successi, però, Babe viene colpito da uno strano malore e deve rinunciare alla carriera sportiva. Con l'appoggio di padre Matthias, il campione si sottopone a una nuova cura dall'esito incerto. Anche se non funzionerà, il suo tentativo sarà comunque d'aiuto a qualcun altro.
SCHEDA FILM

Regia: Roy Del Ruth

Attori: William Bendix - George Herman 'Babe' Ruth, Claire Trevor - Claire Hodgson Ruth, Charles Bickford - Fratel Matthias, Sam Levene - Phil Conrad, William Frawley - Jack Dunn, Fred Lightner - Miller Huggins, Gertrude Niesen - Cantante del nightclub, Robert Ellis (II) - Babe da bambino

Soggetto: Bob Considine, Babe Ruth

Sceneggiatura: Bob Considine, George Callahan

Fotografia: Philip Tannura

Musiche: Edward Ward

Montaggio: Richard V. Heermance

Scenografia: Frank Paul Sylos

Costumi: Lorraine MacLean

Durata: 106

Colore: B/N

Genere: BIOGRAFICO SPORTIVO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: biografia scritta da Bob Considine e Babe Ruth

Produzione: ROY DEL RUTH PRODUCTIONS

Distribuzione: GDB

CRITICA
"Film mediocre e prolisso, regia discontinua. Interessante la riproduzione dell'ambiente sportivo." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 25, 1949)