L'elisir d'amore

ITALIA 1947
Nemorino, giovane coltivatore, ama Adina, ricca fittavola, che respinge il suo amore. Disperato, egli compera a caro prezzo dal Dott. Dulcamara, finto medico, un filtro, l'elisir d'amore, che deve conquistargli il cuore di Adina.Certo che entro poche ore vedrà coronati i suoi voti, Nemorino canta giocondamente e simula indifferenza. Adina vedendolo così cambiato è punta dal dispetto; per vendicarsi accetta gli omaggi di un bel sergente e finge di volerlo sposare il giorno stesso. Nemorino in preda alla disperazione e senza denaro s'arruola come soldato per pochi scudi ed acquista una seconda fiala d'elisir. Intanto si sparge la voce che a Nemorino, che ancora non ne sa nulla, è toccata una grossa eredità e tutte le ragazza del villaggio gli si affollano dietro. Adina, che ignora la notizia, ma sempre più s'accende di Nemorino, sospende le nozze col sergente e riscatta il contratto d'arruolamento. Nemorino che vede in questo cambiamento improvviso l'effetto dell'elisir, è felice: i due innamorati si giurano eterno amore. Dulcamara proclama le virtù del suo elisir e parte trionfante dopo aver raccolto molti scudi.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Costa

Attori: Nelly Corradi - Adina, Gino Sinimberghi - Nemorino, Italo Tajo - Dulcamara, Tito Gobbi - Belcore, Fiorella Carmen Forti - Amica di Adina, Flavia Grande - Amica di Adina, Gina Lollobrigida - Amica di Adina, Silvana Mangano - Amica di Adina, Loretta Di Lelio - Giannetta, Rinalda Marchetti, Nino Crimi, Lea Migliorini, Guido Mazzini, Franco Pesce

Sceneggiatura: Mario Costa

Fotografia: Mario Bava

Musiche: Gaetano Donizetti

Scenografia: Aldo Calvo, Libero Petrassi

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: MUSICALE LIRICO

Tratto da: riduzione dell'omonima opera lirica di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani.

Produzione: PRORA FILM

Distribuzione: ZEUS FILM - CDE HOME VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI

NOTE
- CORO E BALLETTO DELL'OPERA DI ROMA.
CRITICA
"Dei vari film che fedelmente riproducono le opere liriche sullo schermo, questo ci sembra il migliore, perchè il suo realizzatore si è studiato di non dimenticare le particolari esigenze dello spettacolo cinematografico, che sono ben diverse da quelle del palcoscenico. Se si aggiunge che la fotografia è splendida (...) si può concludere affermando che questa fatica di Mario Costa merita, nel suo genere, ogni considerazione e molti elogi". (L'Operatore, "Intermezzo", n. 14/15/16, agosto 1947).