LE RAGAZZE DI JIMMY

A NIGHT IN THE LIFE OF JIMMY REARDON

USA 1988
SCHEDA FILM

Regia: William Richert

Attori: River Phoenix - Jimmy Reardon, Ann Magnuson - Joyce Fickett, Meredith Salenger - Lisa Bentwright, Ione Skye - Denise Hunter, Louanne - Suzie Middleberg, Paul Koslo - Al Reardon, Jane Hallaren - Faye Reardon, Matthew Perry - Fred Roberts, Jason Court - Matthew Hollander

Soggetto: William Richert

Sceneggiatura: William Richert

Fotografia: John J. Connor

Musiche: Elmer Bernstein, Bill Conti

Montaggio: Suzanne Fenn

Scenografia: Norman Newberry

Durata: 90

Colore: C

Genere: ROMANTICO

Tratto da: ROMANZO "AREN'T YOU EVEN GONNA KISS ME GOODBYE?" SCRITTO DAL REGISTA A VENTI ANNI

Produzione: RUSSEL SCHWARTZ PER ISLAND PICTURES

Distribuzione: RETEITALIA - DOMOVIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1992 - SECONDA EDIZIONE.

- NELLA VERSIONE PER GLI STATI UNITI LE MUSICHE SONO A CURA DI BILL CONTI, MENTRE PER LA VERSIONE PER IL RESTO DEL MONDO SONO A CURA DI ELMER BERNSTEIN.
CRITICA
"La pièce trae gusto dalle esercitazioni liriche di Jimmy, poeta in erba che vorrebbe rivelare alle donne una parte meno caduca della sua personalità: come quando, preso ormai nel vortice della gelosia, perché Lisa lo abbandona avendo intuito la sua tresca con la divorziata, non sogna più le Haway e parla di un Ulisse che, tornato a casa, non intende più ripartire. E la parte più debole di un film che Richert regge meglio, invece, quando evoca la quieta provincia collocata sullo sfondo, all'inizio dei Sixties, in un'età in cui ancora non esisteva il telecomando. Per il resto, la caratterizzazione non esce dai confini della letteratura di genere. Il mixage trasmette musiche di Elmer Bernstein. E una godibile colonna sonora, che contribuisce con eleganza alla chiccheria dell'insieme." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 5 Luglio 1988)

"La ricostruzione del tempo che fu, al limite dell'autobiografia sembra ormai dare a un'opera cinematografica il sapore di atmosfera letteraria, quasi un pretenzioso marchio di qualità a priori. In questo caso la matrice libresca è reale. Richert ha tratto il film dal suo romanzo 'Arent you even gonna kiss me goodbye?' ed ha affidato la parte di se stesso diciassettenne a quel River Phoenix che in 'Stand By Me' aveva fatto ottima figura. Il risultato, però, è una sorta di saturazione da Anni Sessanta, un'abbuffata di come eravamo che forse potrebbe far contento il nostalgico Gianni Minà, ma riesce ormai indigesta al bombardato spettatore." ('La Stampa', 21 Agosto 1988)