L'assassino ha riservato nove poltrone

ITALIA 1974
Un ricchissimo inglese di antica nobiltà, Patrick Davenant, la sera del giorno del suo compleanno, invita alcuni amici a visitare il vecchio teatro situato nel palazzo di famiglia e che da cent'anni è chiuso, da quando, cioè, una famiglia vi era rimasta chiusa e vi era interamente perita. I protagonisti della tragica nottata sono: Rebecca la sorella di Patrick, con Doris sua amica intima. Lynn figlia dello stesso con il fidanzato Duncan. Viviana prima moglie di Patrick, con l'attuale marito dr. Dalbert; Kim attricetta fidanzata al padrone di casa, con l'amante Russel. Appena la comitiva, cui è da aggiungere un misterioso personaggio, accompagnato da un guru, entra nel locale, tutte le porte si chiudono; quindi inizia una catena di delitti e di orrori che compie pressoché ritualmente Patrick, secondo una maledizione secolare. Solo Viviana riuscirà a sussistere e a trovare l'unica via d'uscita.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Bennati

Attori: Rosanna Schiaffino - Vivian, Chris Avram - Patrick Davenant, Eva Czemerys - Rebecca, sorella di Patrick, Lucrezia Love - Doris, Renato Rossini - Russen, Janet Agren - Kim, Paola Senatore - Lynn, Andrea Scotti - Albert, marito di Vivian, Gaetano Russo - Sir Hamilton, l'uomo con il guru, Edoardo Filippone - Duncan Foster

Soggetto: Biagio Proietti, Paolo Levi, Giuseppe Bennati

Sceneggiatura: Biagio Proietti, Paolo Levi, Giuseppe Bennati

Fotografia: Giuseppe Aquari

Musiche: Carlo Savina

Montaggio: Luciano Anconetani

Scenografia: Mario Chiari

Arredamento: Vincenzo Eusepi

Costumi: Vincenzo Eusepi

Altri titoli:

The Killer Reserved Nine Seats

Colore: C

Genere: GIALLO

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR, 35 MM

Produzione: CINENOVE

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- RENATO ROSSINI E' ACCREDITATO COME HOWARD ROSS.

- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE/NOVEMBRE 2000.
CRITICA
"Basato su di una sceneggiatura confusa, il film è un pasticcio pieno di incongruenze (es. palazzo e teatro, tipicamente italiani, in Inghilterra; fatti illogici ai quali si appiccicano spiegazioni tramite teorie medianiche e parapsicologiche che non spiegano nulla, ecc.). I personaggi, anziché seguire una qualsiasi evoluzione in connessione della loro psicologia, vagano alla ricerca di occasioni per esibirsi o per fingere di spaventarsi di fronte a fenomeni che rientrano tutti nei mezzucci ben noti dei prodotti del genere." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 78, 1975)