L'albero della maldicenza

ITALIA 1979
In un villaggio sperduto tra le montagne laziali, cinque ragazzi trascorrono le loro giornate bighellonando e spiando le coppiette appartate, cullati dall'ozio quotidiano. Hanno un'estrazione sociale molto diversa. Tra loro c'è Mario, che vanta nobili origini; l'universitario Franco e infine Nino, Carlo ed Enzo, tutti figli di contadini. Quando non trovano di meglio da fare, siedono in piazzetta, sotto gli alberi che in paese chiamano "della maldicenza" a spettegolare sui passanti e ad ascoltare i racconti dell'anziano Angelo Maria sui tempi andati. Le elezioni amministrative, per le quali il parroco don Ciccio e la contessa propongono la candidatura di Mario sembrano portare un vento di cambiamento ma, durante una festa organizzata per accaparrarsi voti, i cinque si ubriacano. Quella stessa notte Franco, in sella alla moto di Mario, si va a schiantare. Per gli altri, niente sarà più come prima.
SCHEDA FILM

Regia: Giacinto Bonacquisti

Attori: Marc Porel - Mario, Leopoldo Trieste - Don Ciccio, Pier Luigi Conti - Franco, Franco Citti - Angelo Maria, Paola Borboni - La contessa, Eolo Capritti, Sonia Viviani, Gianfranco Quadrini, Tiberio Murgia, Alicia Leoni, Antonio Cipriano, Raffaele Di Mario, Piero Fabiani, Zaira Zoccheddu, Gino Pagnani

Soggetto: Giacinto Bonacquisti

Sceneggiatura: Giacinto Bonacquisti

Fotografia: Franco Villa, Enrico Biribicchi - operatore, Stefano Ricciotti - assistente operatore

Musiche: Gianni Marchetti

Montaggio: Vincenzo Vanni

Scenografia: Lucia Parise Dal Pozzo

Arredamento: Mauro Paladini

Costumi: Lucia Parise Dal Pozzo

Aiuto regia: Maurizio Tanfani

Durata: 93

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICO, EASTMANCOLOR

Produzione: GIUSEPPINO ROSSI PER ACROPOLIS FILM

Distribuzione: LARK / GENERAL

NOTE
- IL FILM NON RISULTA ISCRITTO AL PRC.
CRITICA
"Ispirato chiaramente a 'I basilischi' della Lina Wertmüller, ma sceneggiato con altrettanto chiaro riferimento ai film con episodi boccacceschi, questa storia di vitelloni è superficiale e gratuita. A parte qualche facile caratterizzazione strapaesana e qualche quadretto picaresco meglio riuscito, nel suo insieme propone squallide avventure di adulteri e di liberi amori con la solita cornice di dialoghi volgari". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 87, 1979)