La Passione di Giosuè l'Ebreo

Scimeca oltre le sue stesse ambizioni alle Giornate degli Autori. Rilegge la Storia, ma con parzialità

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ITALIA 2005
1492. Giosuè è un giovane ebreo costretto a fuggire dalla Spagna a causa del crescente sentimento antisemita. Dopo varie vicende approda in Sicilia e si rifugia in un paesino di carbonai ebrei convertiti al cristianesimo. Un giorno Giosuè partecipa ad una gara su temi religiosi il cui premio in palio è l'interpretazione di Gesù Cristo durante la rappresentazione della Passione del Venerdì Santo. Il ragazzo vince il premio ed interpreta il ruolo in modo tanto convincente da subire la stessa sorte del Messia.
SCHEDA FILM

Regia: Pasquale Scimeca

Attori: Anna Bonaiuto - Madre di Giosuè, Leonardo Cesare Abude - Giosuè, Toni Bertorelli, Marcello Mazzarella, Giordana Moscati, Franco Scaldati, Vincenzo Albanese

Soggetto: Pasquale Scimeca

Sceneggiatura: Pasquale Scimeca, Nennella Buonaiuto

Fotografia: Pasquale Mari

Musiche: Miriam Meghnagi

Montaggio: Babak Karimi

Scenografia: Eva Desideri, Osvaldo Desideri

Costumi: Giulia Mafai, Grazia Colombini

Durata: 110

Colore: C

Genere: DRAMMATICO STORICO

Specifiche tecniche: 35 MM CINEMASCOPE

Produzione: ARBASH SOCIETA' COOPERATIVA, ICC

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

Data uscita: 2005-09-09

NOTE
- FILM REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI (DGC).

- PRESENTATO ALLA 2^ EDIZIONE DELLE "GIORNATE DEGLI AUTORI", VENEZIA 2005.

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2006 PER: FOTOGRAFIA, COSTUMI.
CRITICA
"Occasione a metà per Pasquale Scimeca e il suo ambizioso 'La Passione di Giosuè l'ebreo'. Era molto bella l'idea di far finire in croce come Cristo un giovane ebreo spagnolo approdato in Sicilia dopo l'editto con cui Isabella di Castiglia cacciò musulmani e giudei nel 1492, dopo secoli di pacifica convivenza. E' di grande fascino l'ambientazione storica, la fuga di Giosuè con sua madre e un altro gruppo di profughi attraverso i Pirenei innevati, poi via mare. Ed è innegabile la forza di tutta la seconda parte del film, quella che vede risvegliarsi nel giovane Giosuè la prepotente vocazione religiosa che lo porta a unificare nelle sue prediche tradizione ebraica e cristiana, ottenendo un immenso seguito popolare ma suscitando anche sgomento e rancore nel clero. Peccato però che prima del lungo epilogo, giocato abilmente sulla confusione fra illusione e realtà, e malgrado le musiche travolgenti di Miriam Meghnagi, l'eccellente lavoro figurativo (foto di Pasquale Mari), la forza di un cast che mescola non-attori a professionisti come Anna Bonaiuto e Toni Bertorelli, peccato che malgrado tutto questo e l'attualità del messaggio, Scimeca non costruisca una cornice narrativa adeguata né fornisca quel minimo di quadro storico che consentirebbe anche ai meno informati di appassionarsi al suo film." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 settembre 2005)