La dolce vita... non piace ai mostri

Munster, Go Home

USA 1966
Herman Munster un uomo dall'aspetto terrificante ma buono e gentile, riceve la notizia di essere l'erede legittimo del castello e del blasone dei Munster, un'antica famiglia inglese. Assieme alla sua funerea moglie Lily, a suo suocero, al piccolo Eddie e alla figlia Marylin, l'unica della famiglia ad essere di bell'aspetto, parte per l'Inghilterra per prendere possesso della sua eredità. Arrivati sul luogo, però, trovano ad attenderli l'anziana zia Edwige e i suoi due rampolli, ostili all'insediamento dei parenti americani nell'antico maniero. In realtà nelle segrete del castello si nasconde una zecca clandestina che i parenti inglesi cercheranno in ogni modo di tenersi anche ricorrendo a metodi poco ortodossi...
SCHEDA FILM

Regia: Earl Bellamy

Attori: Fred Gwynne - Herman Munster, Yvonne De Carlo - Lily Munster, Al Lewis - Nonno Munster, Butch Patrick - Eddie Munster, Debbie Watson - Marilyn Munster, Terry-Thomas - Freddie Munster, Hermione Gingold - Lady Effigie Munster, Robert Pine - Roger, John Carradine - Cruikshank, Bernard Fox - Squire Moresby, Richard Dawson - Joey, Jeanne Arnold - Grace, Maria Lennard - Millie, Cliff Norton - Herbert, Arthur Malet - Alfie

Soggetto: Joe Connelly, Bob Mosher, George Tibbles

Sceneggiatura: Joe Connelly, Bob Mosher, George Tibbles

Fotografia: Benjamin H. Kline

Musiche: Jack Marshall

Montaggio: Bud S. Isaacs

Scenografia: Alexander Golitzen, John J. Lloyd

Costumi: Grady Hunt

Effetti: Albert Whitlock

Durata: 96

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR

Produzione: CONNELLY MOSHER PER UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione: UNIVERSAL

CRITICA
"Il lavoro s'avvale della originale trovata di presentare, caricaturalmente costruiti, ben noti personaggi di film dell'orrore, ai quali, per paradosso, vengono attribuiti miti sentimenti e gentilezza d'animo, mentre tenebrosi propositi e sadici istinti contraddistinguono i personaggi di normali fattezze. Anche se non sempre il film riesce a stare in equilibrio sul filo del brio e della felice invenzione, tuttavia risulta nel complesso divertente e ben costruito." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 61, 1967)