LA CHIAVE

ITALIA 1983
La vicenda del film si svolge a Venezia, una Venezia del tempo fascista alla vigilia della dichiarazione della seconda guerra mondiale. E' la storia di un anziano professore inglese, direttore della Biennale d'arte, e della sua giovane moglie Teresa. Ambedue sono alla ricerca del proprio "io" nel loro rapporto sessuale. Un giorno il marito lascia di proposito sul pavimento del suo studio la chiave che apre il cassetto in cui tiene nascosto il diario ove egli narra le sue lussuriose fantasie. Teresa, per caso, trova la chiave, apre il cassetto e si impossessa del diario. Lo legge ed è spinta, a sua volta, a scriverne uno suo in cui anch'essa confessa tutta la sua passione amorosa e gli inganni che essa consuma insieme al giovane fidanzato della figlia. Fra i due coniugi si stabilisce un dialogo ambiguo e perverso tramite i rispettivi diari. La grama vicenda si conclude con la morte improvvisa del marito, vittima dei giochi sessuali cui di continuo si abbandonava.
SCHEDA FILM

Regia: Tinto Brass

Attori: Stefania Sandrelli - Teresa Rolfe, Frank Finlay - Prof. Nino Rolfe, Franco Branciaroli - Laszlo Apony, Maria Grazia Bon - Giulietta, Armando Marra - Andrea, Il Napoletano, Barbara Cupisti - Lisa Rolfe, Gino Cavalieri - Don Busetto, Eolo Capritti - Il Gerarca, Piero Bortoluzzi - Memo Longobardi, Luciano Croato, Maria Pia Colonnello, Gianfranco Bullo, Ugo Tognazzi - Un Ubriaco, Edgardo Fugagnoli, Luciano Gasperi, Giovanni Michelagnoli, Arnaldo Momo, Marina Cecchetelli, Milly Corinaldi, Ricky Tognazzi - Uno Studente

Soggetto: Junichirô Tanizaki

Sceneggiatura: Tinto Brass

Fotografia: Silvano Ippoliti

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Tinto Brass, Fiorenza Müller

Scenografia: Paolo Biagetti

Costumi: Michaela Gisotti, Vera Cozzolino

Durata: 110

Colore: C

Genere: EROTICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO, TELECOLOR

Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI JUNICHIRO TANIZAKI

Produzione: GIOVANNI BERTOLUCCI PER SAN FRANCISCO FILM

Distribuzione: GAUMONT

NOTE
- I BOZZETTI DEI COSTUMI SONO DI JAKOB JOST.
CRITICA
"Cadenze veneziane, gorgorigmi del fascismo che decade, catafratti di un bel corpo declinante, scorci nudi di un erotismo che decede. Brutto no, bello nemmeno, ben montato di certo." (Segnocinema).

"Il veneziano Tinto Brass vernicia con maliziosa eleganza un noioso classico della letteratura erotica giapponese, facendone un campionario di rotondità femminili. L'opulenta e gioiosa Stefania Sandrelli non lascia nulla all'immaginazione, sbattendo in faccia allo spettatore tutto il fenomenale bendiddio fornitole da madre natura". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 10 novembre 2000)