K-19

K-19: THE WIDOWMAKER

GERMANIA 2002
La storia vera del primo sommergibile nucleare della Russia che, durante il suo viaggio inaugurale nell'Atlantico del Nord nel 1961, ha un incidente al reattore nucleare. L'equipaggio del sommergibile, guidato dal capitano Zateyev, fa un'eroica corsa contro il tempo per impedire un'esplosione nucleare che non minaccia soltanto le vite degli uomini a bordo, ma potrebbe innescare una guerra mondiale fra le due super potenze.
SCHEDA FILM

Regia: Kathryn Bigelow

Attori: Harrison Ford - Capitano Vostrikov, Ingvar E. Sigurðsson - Viktor Gorelov, Liam Neeson - Capitano Polenin, Peter Sarsgaard - Vadim Radtchenko, George Anton - Konstantin Poliansky, Shaun Benson - Leonid Pashinski, Christian Camargo - Pavel Loktev, Steve Cumyn - Oleg Falichev, Svetlana Efremova - Elena, Steve Nicolson - Yuri Demichev, Sam Redford - Vasily Mishin, Joss Ackland - Generale Zelentsov

Soggetto: Louis Nowra

Sceneggiatura: Christopher Kyle

Fotografia: Jeff Cronenweth

Musiche: Klaus Badelt, Geoff Zanelli

Montaggio: Walter Murch

Scenografia: Michael Novotny, Karl Júlíusson

Costumi: Marit Allen

Effetti: Mill Films Ltd., Santa Barbara Studios, Industrial Light & Magic (ILM), Colin Chilvers, Gray Matter FX, FXSmith Inc., The Effects Group Inc., Pacific Title Digital, Tony Kenny

Durata: 138

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:2,35)

Produzione: NEW REGENCY PICTURES - PALOMAR PRODUCTIONS - FIRST LIGHT PRODUCTION, IMF INTERNATIONALE MEDIEN UND FILM GMBH & CO. 2 PRODUKTIONS KG - INTERMEDIA FILMS - NATIONAL GEOGRAPHIC SOCIETY

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2002-11-15

NOTE
PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 59MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2002).
PRODUTTORE ESECUTIVO: HARRISON FORD.
GIRATO A TORONTO, LAGO WINNIPEG, HALIFAX USATA PER GIRARE LE SCENE DELLA BASE NAVALE DI MURMANSK, MOSCA E GIMLI.
CRITICA
"La ‘compagna’ Kathryn Bigelow, regista maschiaccio di ‘Strange Days’ e ‘Point Break’, affronta con ‘K-19’ il classico film virile da sommergibile; rinuncia alla propria personalità, se non nella parte centrale, l’unica emozionante del self service.... (...). Claustrofobico ma soprattutto noioso, il ‘compagno’ kolossal offre in 135 minuti un’abbuffata di retorica patria, ma a meno di non essere ingegneri idraulici l'interesse è modesto. Due record: l'inflazione della parola ‘compagno’ e l'insopportabile musica che insegue e molesta il film". (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 16 novembre 2002)