INSEGUITI

FLED

USA 1996
Piper e Dodge scappano insieme da un penitenziario della Georgia e si dirigono verso Atlanta. Non si conoscono ma, essendo ammanettati insieme, sono costretti ad andare nella stessa direzione. Piper è un delinquente comune. Dodge, invece, è stato condannato perché, con il computer, ha rubato miliardi ad una multinazionale. In realtà i soldi rubati erano di un'organizzazione criminale cubana che, adesso, rivuole in denaro.
SCHEDA FILM

Regia: Kevin Hooks

Attori: Laurence Fishburne - Charles Piper, Stephen Baldwin - Luke Dodge, Salma Hayek - Cora, Will Patton - Matthew Gibson, Robert John Burke - Pat Schiller, Robert Hooks - Henry Clark, Victor Rivers - Santiago, Michael Nader - Michael Nader, Taurean Blacque - Les, Joe Torry - Bo Grant, Bill Bellamy - Ray, Ken Jenkins - Warden Nichols, Brittney Powell - Faith/Cindy

Soggetto: Preston A. Whitmore II

Sceneggiatura: Preston A. Whitmore II

Fotografia: Matthew F. Leonetti

Musiche: Graeme Revell

Montaggio: Joseph Gutowski, Richard Nord

Scenografia: Charles Bennett

Durata: 103

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: FRANK MANCUSO JR.

Distribuzione: UIP - MGM HOME ENTERTAINMENT

NOTE
REVISIONE MINISTERO APRILE 1997.
CRITICA
"Lo scontro psicologico, anche se abbastanza precisato è solo un piccolo dettaglio perché la regia di Kevin Hooks (di cui forse ricorderete il quasi frenetico 'Passenger 57') si è soprattutto preoccupata di conferire alla sua storia i ritmi più adatti, sul piano dell'azione, per farne dimenticare i temi risaputi e polverosi, coinvolgendo lo spettatore, solo con gli effetti grossi e con il chiasso ed il fracasso. Tutto, anche questo, già sperimentato, ma ancora una volta capace di tener desta l'attenzione delle platee grazie all'affastellarsi di incidenti e di fughe, regolarmente affidati alle concitazioni più tese.
(…) Anche perché non mancano, a ravvivarlo, intermezzi erotici, locali notturni con spogliarelli e, curiosamente, dei momenti che, pur concitati, tendono a raggiungere dei toni quasi brillanti. In modo del tutto convenzionale, ovviamente, quasi senza logica nella trama e con personaggi dai caratteri unicamente sbozzati, ma sempre in grado, riconosciamolo, di convincere chi sa stare al gioco". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 7 luglio 1997)

"Niente di speciale, però ci si diverte abbastanza: è ben fatta la sequenza iniziale, uno spietato massacro di secondini che consente la fuga dei protagonisti, è interessante che il pirata elettronico non venga affatto presentato come un semiscienziato né un para-intellettuale, ma come un ragazzo qualunque anche un po' smarrito e imbranato al cui confronto il poliziotto nero è un affascinante mix di potenza muscolare e saggezza pragmatica". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 giugno 1997)