IN LINEA CON L'ASSASSINO

PHONE BOOTH

USA 2002
Se sentissi un telefono pubblico squillare tu che faresti? Risponderesti, non c'è dubbio. Ed è esattamente quello che, un giorno, fa Stuart Shepard, un pubblicitario di basso profilo con una moglie, Kelly, ed una potenziale cliente che potrebbe anche essere la sua amante, Pamela. Stuart risponde a una chiamata in una cabina telefonica dove va tutti i giorni a telefonare alla ragazza che sta corteggiando. Ma compie un grosso errore poiché, dall'altra parte del telefono, c'è un killer che minaccia di ucciderlo se riaggancerà il ricevitore. Inoltre, un improvviso atto di violenza compiuto dallo stesso killer nei pressi della cabina attira l'attenzione della Polizia che scambia il povero Stuart per un pazzo omicida.
SCHEDA FILM

Regia: Joel Schumacher

Attori: Colin Farrell - Stuart Shepard, Kiefer Sutherland - Killer, Forest Whitaker - Capitano Ramey, Radha Mitchell - Kelly Shepard, Katie Holmes - Pamela Mcfadden, Paula Jai Parker - Felicia, Arian Waring Ash - Corky, Tia Texada - Asia, John Enos III - Leon, Richard T. Jones - Sergente Cole, Keith Nobbs - Adam, James MacDonald - Negoziatore, Josh Pais - Mario, Svetlana Efremova - Erica, Dean Cochran - Reporter, Amy Kowallis - Reporter, Tory Kittles - Reporter, Bruce Roberts - Reporter, Tyree Michael Simpson - Portiere, Mary Randle - Centralinista, Shu Lan Tuan - Moglie Coreana, Zidu Chen - Marito Coreano, Kahara Muhoro - Ambulante Nigeriano, Julio Oscar Mechoso - Medico Spagnolo, Seth William Meier - Agente Mcduff, Colin Patrick Lynch - Tecnico Esu, Yorgo Constantine - Comandante Esu, Dell Yount - Fattorino Pizza, Paul Fontana - Centralinista, Richard Paradise - Uomo Esu, Billy Erb - Lars, Domenick Lombardozzi - Wyatt, Maile Flanagan - Lana, Tom Reynolds - Richard, Dean Tarrolly - Giornalista Tv, Troy Gilbert - Tiratore Scelto Esu

Soggetto: Larry Cohen

Sceneggiatura: Larry Cohen

Fotografia: Matthew Libatique

Musiche: Harry Gregson-Williams, Nathan Larson

Montaggio: Mark Stevens (II)

Scenografia: Andrew Laws

Costumi: Daniel Orlandi

Effetti: Chad Baalbergen, James Fredburg, Custom Film Effect, Asylum VFX, E=Mc2

Durata: 81

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION - DELUXE

Produzione: FOX 2000 PICTURES, ZUCKER/NETTER

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX (2003)

Data uscita: 2003-07-27

NOTE
- REVISIONE MINISTERIALE MAGGIO 2003.
CRITICA
"Davanti a un film multifaccia come 'Phone Booth' di Joel Schumacher (tradotto senza molta fantasia come 'In linea con l'assassino') torna in mente il vecchio 'Esercizi di stile' di Raymond Queneau che descriveva in 99 modi diversi la stessa scenetta. Qui però la situazione è tutt'altro che quotidiana e il conflitto in cui si dibatte il malcapitato protagonista ambisce all'epocale. Anzi, non fosse tutto così studiato e ridondante, potremmo crederci (e turbarci) di più. (...) Il congegno narrativo, ammettiamolo , è infallibile. Eppure 'Phone Booth', fermo da un anno per via delle analogie con i cecchini che terrorizzarono Washington, dopo mezz'ora gira in tondo. Colpa della regia frenetica quanto monotona. E abbastanza sciatta da trascurare il perno della faccenda. Posto che l'assassino, invisibile per noi come per Stu, vede tutto, è fondamentale infatti sapere cosa può sentire dalla sua postazione. Mentre le scelte sonore, almeno nel doppiaggio italiano, confondono le piste. E la Grande Metafora delle Colpe Americane si sgonfia fino ad assumere le dimensioni di un super-tv movie". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 27 giugno 2003)

"Perfetto esempio di cinema della paranoia urbana, postmoderno ma insieme rispettoso delle unità del teatro classico, 'In linea con l'assassino' è coinvolgente, allarmante e non annoia lo spettatore per uno dei suoi 81 minuti. All'inizio ci si chiede come sia possibile reggere l'idea di partenza per tutta la durata del lungometraggio. Ci pensa Schumacher, mettendoci un omicidio al momento giusto, facendo intervenire il capitano Ramey, portando sulla scena del crimine le due donne del protagonista, moltiplicando i punti di vista sull'azione con la tecnica dello split-screen, lo schermo diviso. Anzi, la tenuta emotiva è così efficace che il film sembra perfino concludersi troppo rapidamente, con una soluzione un po' 'telefonata'. Ottima occasione per la neo-star Colin Farrell, che la parte vuole in scena dalla prima all'ultima inquadratura, e che riesce a reggerle tutte con la medesima efficacia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 giugno 2003)

"Giocato su un buon ritmo di paura, sulla rincorsa dell'inconscio verso mete sconosciute, il film, girato nel 2001, in lista di attesa dopo l'11 settembre, è un originale esempio di denuncia moral-metropolitana. Merito di Joel Schumacher, che ha al suo attivo un 'Batman, 'Tigerland' ed altre metafore sui peggiori istinti della nostra vita con i suoi giorni di ordinaria follia: l'unità di luogo, tempo e azione fa del suo meglio per aizzare la suspense e condannare i peccati mortali. Provvisto di sorpresina finale, il film sta nell'occhio impaurito, espressivo, nel fascino di razza del 27enne irlandese Colin Farrell, il prototipo dell'uomo che vive di apparenza, conosce la paranoia generale e vive per noi un feroce contrappasso". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 giugno 2003)