Il tempo si è fermato

ITALIA 1959
Durante l'inverno, presso una grande diga vicino all'Adamello sono rimasti soltanto due guardiani. Uno di loro scende a valle: lo dovrebbe sostituire un compagno che, improvvisamente, in seguito alla nascita di un figlio, è costretto a ritornare a casa. Il suo posto viene preso da Roberto, un giovane studente che ha accettato di andare lassù, dove avrà tutto il tempo di prepararsi per gli esami. I rapporti tra lo studente e il Natale, il rude montanaro di cui è divenuto il collega, sono sulle prime caratterizzati da un certo imbarazzo; ma a poco a poco l'atmosfera si sgela e Natale è felice di insegnare al giovane sprovveduto quello che lui ha imparato dall'esperienza della vita. Quando i disagi a cui Roberto non è abituato e la troppa solitudine gli provocano degli accessi di febbre, è proprio Natale a curarlo amorevolmente. Quella vita serena, a stretto contatto con la natura, lontano dalle raffinatezze e dal tumulto della civiltà, tra le candide distese nevose e così vicini alle cime delle montagne, in un silenzio assoluto, interrotto soltanto dalle loro voci: tutto questo dà veramente l'impressione che il tempo si sia fermato.
SCHEDA FILM

Regia: Ermanno Olmi

Attori: Natale Rossi - Natale, il guardiano della diga, Roberto Seveso - Roberto, lo studente, Paolo Quadrubbi - L'altro guardiano

Soggetto: Ermanno Olmi

Sceneggiatura: Ermanno Olmi

Fotografia: Carlo Bellero

Musiche: Pier Emilio Bassi

Montaggio: Carla Colombo

Durata: 86

Colore: B/N

Genere: DOCUFICTION

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE TOTALSCOPE

Produzione: EDISON VOLTA

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
- PRIMO LUNGOMETRAGGIO DI OLMI.

- GONDOLA D'ORO ALLA X MOSTRA INTERNAZIONALE DEL FILM DOCUMENTARIO DI VENEZIA (1959). PREMIO SAN GIORGIO DELLA FONDAZIONE CINI. RODODENDRO D'ORO ALL'OTTAVO FESTIVAL DELLA MONTAGNA DEL TRENTO (1959). PREMIO SAN FEDELE.

- PRESENTATO ALLA SEZIONE INFORMATIVA DELLA XX MOSTRA DI VENEZIA (1959).

- IN PROGRAMMAZIONE ALLA XIII EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2018), NELLA SEZIONE 'OMAGGI E RESTAURI'.
CRITICA
"Un'ottima fotografia inquadra l'esile vicenda; più che di fatti l'attenta regia si preoccupa degli stati d'animo, delle impressioni, delle sensazioni di due uomini isolati dal mondo, che sembrano vivere fuori dalla realtà. Nonostante qualche momento di esasperante lentezza, il film è pregevole, e i pochi attori non professionisti vi si muovono con naturalezza." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 47, 1960)