IL PECCATO DI ANNA

ITALIA 1952
John Ruthford, grande attore negro, viene a Roma per darvi alcune rappresentazioni dell'Otello. Per la parte di Desdemona sceglie Anna, una ragazza tutta presa dall'entusiasmo per l'arte. Tra Anna e John si stabilisce una corrente di simpatia: Alberto, il tutore di Anna ne è vivamente contrariato anche perché, avendo amministrato disonestamente il patrimonio della pupilla egli vede in un matrimonio con Anna l'unica ancora di salvezza. Mentre cerca un mezzo per levarsi d'attorno il negro, apprende che John è un ex galeotto, già condannato, benché innocente, per violenze ad una bimba bianca. Alberto comunica la cosa ad Anna, tacendole la circostanza dell'innocenza di John: le trionfali rappresentazioni dell'Otello vengono bruscamente interrotte. Mentre John si prepara a partire, un altro negro, Sam, che è il vero autore del delitto attribuito a John, rivela la verità ad Anna, che si riconcilia con l'amato. Intanto Alberto, andato in cerca di Sam, lo ubriaca e lo precipita da un'impalcatura. Ma il gesto criminoso non sfugge al sopraggiungente John, che si scaglia contro Alberto: credendo di averlo strangolato, John fugge. Anna riesce ad avvicinarlo e a placarlo: Alberto è vivo e al sicuro, tutto è chiaro ormai.
SCHEDA FILM

Regia: Camillo Mastrocinque

Attori: Giovanna Mazzotti - Marisa, William Demby - Sam, Paul Müller - Alberto, Anna Vita - Anna, Ben Johnson - John Rutherford, Rosario Borelli - Allievo Attore, Nino Capozzi, Sergio Raimondi, Anita Davila, Marisa Benedetti, Giacomo Rondinella, Pamela Winter - Alley, Oscar Andriani

Soggetto: Anna Vita

Sceneggiatura: Edoardo Anton, Camillo Mastrocinque

Fotografia: Alvaro Mancori

Musiche: Alessandro Cicognini

Scenografia: Carlo Egidi

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: GIAGUARO FILM

Distribuzione: CINE

CRITICA
"Dai "fumetti" allo schermo Anna Vita, dove del resto era già apparsa altre volte anche se non in veste di protagonista, ha dato buone prove delle sue possibilità che potranno in seguito essere ulteriormente sfruttate. Il film però è debole in tutto e scarsamente interessante come trama". (S. Nati, "Intermezzo", n. 13/14/15, luglio/agosto 1953).