Il mio uomo è un selvaggio

Le Sauvage

FRANCIA 1975
Martin Coutances, già profumiere famoso, ha rotto con la ricchissima moglie americana e la sua florida industria di cosmetici, per ritirarsi in un'isoletta del Venezuela dove, in beata solitudine, coltiva ortaggi e alleva polli. Un giorno, però, la sua tranquilla esistenza è improvvisamente sconvolta da una ragazza, Nelly, che per sfuggire al focoso fidanzato italiano, Vittorio, non trova di meglio che installarsi di prepotenza al fianco di Martin. Benché soggetto agli sbalzi d'umore di Nelly, tra l'uomo e la ragazza si sviluppa un prevedibile idillio: di breve durata, però, poiché l'irriducibile Vittorio viene a riprendersi la fidanzata. Picchiato, e abbandonato mezzo morto sull'isola, Martin, che ignorava d'esser tenuto sotto sorveglianza dalla moglie, viene ricondotto a New York. Piuttosto che tornare con la consorte, però, l'uomo preferisce affrontare la galera (per inadempienze contrattuali), scontata la quale gli riuscirà di ritrovare Nelly, riparata in Francia, e iniziare con lei una nuova vita.
SCHEDA FILM

Regia: Jean-Paul Rappeneau

Attori: Catherine Deneuve - Nelly Chasteller, Yves Montand - Martin Coutances, Luigi Vannucchi - Yittorio, Dana Wynter - Jessie, Tony Roberts - Alex Fox, Bobo Lewis - Miss Mark, Vernon Dobtcheff - Coleman, Luis Gerardo Tovar - Ribeiro, Gabriel Cattand, Toni Maestri, Rina Franchetti, Luisa Maris, Aurora Maris

Soggetto: Roberto De Leonardis, Elisabeth Rappeneau, Jean-Loup Dabadie, Jean-Paul Rappeneau

Sceneggiatura: Jean-Paul Rappeneau, Jean-Loup Dabadie, Elisabeth Rappeneau, Roberto De Leonardis

Fotografia: Pierre Lhomme

Musiche: Michel Legrand

Montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte

Scenografia: Max Douy

Durata: 105

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA, 35 MM (1:1.66) - KODAKCOLOR

Produzione: PRODUZIONI ARTISTICHE INTERNAZIONALI/RAYMOND DANON

Distribuzione: FOX

CRITICA
"Avendo come modello la commedia sofisticata americana, il regista ha costruito un film brioso, effervescente, nel quale confluiscono, felicemente armonizzati, umorismo e sentimento, esotismo e notazioni di costume. Di pura anche se intelligente evasione (vi si ironizza sui miti del ritorno alla natura, della onnipotenza del denaro, dell'efficienza americana), lo spettacolo è del tutto privo di volgarità, sia nelle immagini sia nei dialoghi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 81, 1976)