IL GUERRIERO CAMILLO

ITALIA 1998
In un paesino della Toscana vive Camillo, ormai adulto ma un po' ritardato: ha la fissazione di vestirsi da guerriero medievale e di andare per campi e boschi a cercare draghi, soldati, castelli. Camillo vive con Gina e Franco, genitori adottivi ormai anziani. Quando Gina muore, anche Franco la segue poco dopo, e Camillo è accolto a casa di Arturino e Nennele. In un incidente con l'ascia, Nennele cerca di uccidere Camillo che scappa all'aperto. Ripreso nei boschi, cade, si ferisce, è in ospedale ingessato, ma qui, all'improvviso, acquista l'uso della parola e vede i colori. Allora va ad abitare nel teatrino comunale, ma fa troppo rumore e Vittorio, il maresciallo, gli dice di stare più tranquillo ma gli chiede anche di fare qualcosa per il figlio Lorenzino, che è leggermente down. Camillo e Lorenzino vanno in gita in montagna, poi insieme mettono in scena al teatrino uno spettacolo con le marionette. Dopo la recita, in teatro arriva Maria, una ragazza che era ingessata a fianco di Camillo in ospedale. Maria e Camillo passano la notte insieme. Al mattino lui le chiede se è pronta a partire verso un'altra parte. In teatro rimangono le marionette.
SCHEDA FILM

Regia: Claudio Bigagli

Attori: Claudio Bigagli - Camillo, Carlo Monni - Macellaio, Bianca Toccafondi - Nennele, Diego Puntel - Lorenzo, Laura Saraceni - Elena, Fabrizia Sacchi - Maria, Giovanni Fattirolli - 2° Fratello Ristori, Carlo Croccolo - Franco, Marco Messeri - Maresciallo, Valeria Sabel - Gina, Bruno Vetti - 1° Fratello Ristori, Renato Moretti - Artuino

Soggetto: Claudio Bigagli

Sceneggiatura: Claudio Bigagli, Angela Scarparo

Fotografia: Paolo Carnera

Musiche: Battista Lena

Montaggio: Roberto Missiroli

Scenografia: Elio Micheli

Effetti: Claudio Napoli

Durata: 90

Colore: C

Genere: METAFORA

Produzione: LUCKY RED - SAFRA FILM

Distribuzione: LUCKY RED (1999) - LUCKY RED VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1998.
CRITICA
"Un altro toscano e un altro attore dietro la macchina da presa, ma questa volta c'è una follia che appare sinceramente viscerale. Un'opera prima italiana finalmente 'altrove' ". (Aldo Fittante, Segnocinema N.99)