Il club delle promesse

Au secours, j'ai trente ans!

FRANCIA 2004
Tre amici legati dai tempi dell'infanzia vanno a vivere a Parigi nella speranza di realizzare i loro sogni. Da bambini si sono giurati eterna solidarietà e dal momento che lasciano l'isola bretone in cui sono cresciuti la loro amicizia verrà messa alla prova. A Parigi Kathy e Tara hanno vita difficile. Tara, piuttosto insicura, si fa schiavizzare da un professorino meschino ed è preda della bulimia. Kathy tiene a distanza gli uomini, compreso il suo gentile collega Romain. A trovare, invece, la felicità con Alfredo, il suo compagno, è Yann che quando scopre di essere malato di cancro si fa promettere dalle sue due amiche che cercheranno di risolvere i loro problemi di cuore.
SCHEDA FILM

Regia: Marie-Anne Chazel

Attori: Pierre Palmade - Yann, Giovanna Mezzogiorno - Kathy, Nathalie Corré - Tara, Franck Dubosc - Leo Melville, Marthe Villalonga - Jeanne-Marie, François Morel - Thomas, Arnaud Giovaninetti - Romain, Michel Scotto Di Carlo - Alfredo, Essé Lawson - Coralie, Bernard Yerlès - Gwen, Julie Judd - Annie, Bruno Flender - Loic, Xavier Berlioz - Max, Elodie Hesme - Nadege, Sébastien Haddouk - Fred, Beatrice Costantini - Vanessa, Florence Pelly - Salomé, Thibault Revel - Hugo, Marc Samuel - Jean-Marc, Stephane Bari - Matthieu

Soggetto: Marian Keyes

Sceneggiatura: Marie-Anne Chazel, Benjamin Legrand

Fotografia: Pascal Caubère

Musiche: Pascal Andreaccio

Montaggio: Catherine Kelber

Scenografia: Jean-Pierre Clech

Costumi: Marine Orfino

Altri titoli:

Au secours, j'ai 30 ans!

Durata: 93

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM.

Tratto da: romanzo di Marian Keyes 'Le club de la dernière chance'

Produzione: REZO FILMS, OUILLE PRODUCTIONS, ACACIA FILMS PRODUCTIONS, CAPAC PRODUCTIONS, RAICINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2004-11-19

CRITICA
"Una commedia leggera, certo, ma con una protagonista (Giovanna Mezzogiorno) che leggera non è mai, nel senso buono del termine. E, infatti, regala intensità e profondità a una commedia che, altrimenti, rischiava di diventare una commediola." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 19 novembre 2004)