I figli del secolo

Money from Home

USA 1954
Nelson, un allibratore soprannominato 'Dolce voce' per la sua abilità nel chieder prestiti, essendo in bolletta e pieno di debiti, deve subire il ricatto di Jumbo Schneider, un gangster, che esercita la sua malefica attività nell'ambiente delle corse di cavalli. In conformità degli ordini di Jumbo, Nelson deve convincere Phillis Leigh, una giovane proprietaria di un cavallo favorito, a ritirarlo dalla corsa cui è iscritto per rendere possibile la vittoria di quello di una certa cricca concorrente. Per riuscire nell'intento, Nelson pensa di valersi della collaborazione di suo cugino Virginio, uno studente di veterinaria timido e scervellato ma pieno di buone intenzioni. Dopo avventure strabilianti i due incontrano per caso Bertie, il fantino che dovrebbe montare il cavallo di Phillis Leigh. Nelson decide di sequestrare il fantino e di far passare Virginio per Bertie. Avendo conosciuto Phillis, Nelson se ne innamora e decide di schierarsi dalla sua parte, contro i complotti dei gangsters.
SCHEDA FILM

Regia: George Marshall

Attori: Dean Martin - Herman 'Dolce voce' Nelson, Jerry Lewis - Virginio Yokum, Marjie Millar - Phyllis Leigh, Pat Crowley - Dott. Autumn Claypool, veterinario, Richard Haydn - Bertie Searles, Robert Strauss - Marshall Preston, Sheldon Leonard - Jumbo Schneider, Romo Vincent - Poojah, Charles Horvath - Big Midge, Richard Reeves - Henry il Russo, Lou Lubin - Sam, Gerald Mohr, Jack Kruschen

Soggetto: Damon Runyon

Sceneggiatura: Hal Kanter, James B. Allardice

Fotografia: Daniel L. Fapp

Musiche: Leigh Harline

Montaggio: Warren Low

Scenografia: Henry Bumstead, Hal Pereira

Costumi: Edith Head

Effetti: John P. Fulton, Paul K. Lerpae

Altri titoli:

Un Galop du diable

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.75), DYNOPTIC 3-D (DUAL-STRIP 3-D) - TECHNICOLOR

Tratto da: racconto di Damon Runyon

Produzione: HAL B. WALLIS PER PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione: PARAMOUNT

CRITICA
"E' un lavoro modesto, nel quale non manca qualche sequenza indovinata." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. XXXVI, 1954)