I FIDANZATI DELLA MORTE

ITALIA 1956
Il corridore motociclista Carlo Benni, vincitore di alcune gare, trovandosi in dissidio col direttore tecnico ing. Angelini, lascia la casa di produzione "Zetavu" e passa alle dipendenze del proprio suocero Lorenzo, rappresentante di un'altra casa, la "Fulgor". Carlo è affezionato alla moglie, ma essendosi innamorato di Lucia, la figlia dell'ex principale, la passione gli fa abbandonare la moglie e il suocero. Essendosi recato a Milano, viene raggiunto da Lucia, la quale però ben presto lo lascia, alla vigilia di una importante gara, la Milano-Taranto. In seguito ad un incidente capitatogli nell'ultimo chilometro, Benni non soltanto non vince la gara, ma incorre nella squalifica. In Germania, dove si è recato per partecipare a corse su pista, lo raggiunge la moglie, che gli è compagna in una gara di sidecar: devono vincere per potere far fronte al dissesto, che minaccia Lorenzo. La relazione con Lucia è finita; ella aiuta tuttavia Benni a riscattare una macchina la "Freccia", costruita da Lorenzo per la gara di Monza. Qui Benni ha per avversario l'ing. Angelini, che subisce un incidente verso la fine della corsa. Carlo è tornato all'affetto della moglie, mentre Lucia ama l'ingegnere.
SCHEDA FILM

Regia: Romolo Marcellini

Attori: Rick Battaglia - Carlo, Sylva Koscina - Lucia, Margit Nunke - Jeanne, Carlo Ninchi, Saro Urzì, Piero Pastore, Gustavo Rojo - Pietro, Hans Albers, Anna Maini, Marida Vanni, Giovanni Piva

Soggetto: Romolo Marcellini

Sceneggiatura: Gino De Santis, Nicolò Ferrari, Franco Solinas, Jacques Rémy

Fotografia: Aldo Giordani

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Montaggio: Eraldo Da Roma

Scenografia: Carlo Egidi

Costumi: Marisa Crimi

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: TOTALSCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: GIUSEPPE DRIUSSI PER LA SIRIO FILM (ROMA), NEO FILM UND WERBURG (GERMANIA)

Distribuzione: CEI INCOM

NOTE
TRA GLI INTERPRETI HANNO PARTECIPATO I CAMPIONI MOTOCICLISTICI: PIERRE MONNERET, GEOFFREY DUKE, LIBERO LIBERATI, BILL LOMAS E ENRICO LORENZETTI.
CRITICA
"Ispirato all'audacia e alle prodezze dei "centauri", questo film risulta interessante soprattutto nella parte documentaristica, realizzato con eccellente tecnica". (U.Tani "Intermezzo")