Hostel: Part II

Nuove torture e vittime che si fanno carnefici. Ecco il secondo attacco di Eli Roth all'opulenza del capitalismo occidentale

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USA 2007
Beth, Lorna e Whitney, tre giovani americane che frequentano una scuola d'arte a Roma, vengono invitate da una modella conosciuta a scuola a passare un fine settimana in Slovacchia. Giunte nell'ostello in cui devono soggiornare, si rendono conto però che la loro gita si prospetta tutt'altro che piacevole...
SCHEDA FILM

Regia: Eli Roth

Attori: Jay Hernandez - Paxton, Lauren German - Beth, Roger Bart - Stuart, Heather Matarazzo - Lorna, Richard Burgi - Todd, Roman Janecka - Roman, Vera Jordanova - Axelle, Bijou Phillips - Whitney, Stanislav Ianevski - Miroslav, Edwige Fenech - Professoressa, Milan Knazko - Sacha

Soggetto: Eli Roth

Sceneggiatura: Eli Roth

Fotografia: Milan Chadima

Musiche: Nathan Barr

Montaggio: Brad E. Wilhite, George Folsey Jr.

Scenografia: Robb Wilson King

Costumi: Susanna Puisto

Effetti: Martin Pryca, Gary E. Beach, Phantom Effects

Altri titoli:

Hostel 2

Durata: 93

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: ARRIFLEX

Produzione: RAW NERVE, NEXT ENTERTAINMENT, INTERNATIONAL PRODUCTION COMPANY

Distribuzione: SONY PICTURES RELEASING ITALIA

Data uscita: 2007-06-22

CRITICA
"Cambiare strada, aprire la porta sbagliata, entrare nel mattatoio. Il gioco è sempre quello e gli autori che rinnovano la formula sanno di andare incontro alla legge del contrappasso: faranno a pezzi i personaggi, ma saranno a loro volta massacrati dai recensori armati. (...) Nell'atto secondo, pieno di omaggi all'Italia, al sangue di ieri, le fanciulle in gabbia sono sventate ma innocenti: sarà più divertente vederle soffrire." (Claudio Carabba, 'Sette', 21 giugno 2007)

"Non è bastato farsi fotografare con un enorme pene finto, né fidanzarsi con Rosario Dawson né avere una delle battute più divertenti di 'Grindhouse - A prova di morte' del vate Tarantino. 'Hostel part II' per Eli Roth è un fallimento totale. Se il primo era pieno di sangue, politica, humour nero ed avventura, il secondo è fiacco e senza originalità. (...) Donna eviratrice? Già vista in Tarantino grazie. Tifosi romanisti in treno con magliette di Totti, oscenità in italiano nei vagoni, cammei spiritosi della Fenech, Ruggero Deodato (cannibale annoiato) e Luc Merenda console slovacco da incubo. Da Roth ci aspettavamo di più." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 21 giugno 2007)

"Invitiamo stavolta gli spettatori, gente normale, per bene, gente che lavora e che ha dei figli, li invitiamo ad assistere a questa macedonia di tutte le atrocità che è possibile immaginare, grazie alla complicità di una critica formata da giovani incoscienti, presuntuosi e cinici, che trasformano questa materia vomitevole in cinema di culto, perché anche se non ve ne accorgete loro vi umilieranno perché non avete colto l'ironia della materia. Capito?" (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 22 giugno 2007)

"Se la traccia narrativa è quasi la fotocopia del prototipo, 'Hostel part II' travalica di gran lunga quello che era solo un horror adolescenziale particolarmente truculento e voyeuristico. Sotto l'etichetta 'Quentin Tarantino presenta', Eli Roth ha confezionato un oggetto cinematografico bizzarro e genialoide, che traversa generi differenti ma accomunabili in un omaggio collettivo: quello alla serie Z del cinema italiano anni 70. (...) Tarantiniano fino alle midolla, Roth fa sfoggio di un umorismo macabro, o meglio di un burlesco nero che non risparmia nulla e nessuno, includendo l'infanticidio e la partita di calcio più raccapricciante mai vista al cinema. Il film mette in scena un'economia dell'orrore fondata sulla totale svalutazione della vita umana." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 giugno 2007)