GLI SGANGHERONI

BRAIN DONORS

USA 1992
Una ricca e anziana vedova deve soddisfare le ultime volontà del consorte allestendo una compagnia di balletto. Il suo pomposo avvocato ci si mette d'impegno, riuscendo a scritturare l'odiosa etoile Monsieur Volare ma lei preferirebbe un azzeccagarbugli truffatore di nome Ronald Flackfizer, che le fa spudoratamente la corte e mira al compenso annuale di 500 mila dollari destinato al direttore della compagnia. Con l'aiuto di Jacques, bizzarro tuttofare di poche parole, e di un tassista senza patente chiamato Rocco, l'avvocato trama contro Volare, cercando di sostituirlo con un collega sconosciuto innamorato della prima ballerina. Rocco confonde Baryshnikov con Gorbaicov; ma nel sabotaggio i tre compari non hanno rivali.
SCHEDA FILM

Regia: Dennis Dugan

Attori: George De La Pena - Volare, Juli Donald - Lisa, Nancy Marchand - Lillian Oglethorphe, Bob Neson - Jacques, John Savident - Edmund Lazlo, Mel Smith - Rocco Meloncheock, John Turturro - T. Flakfizer, Spike Alexander - Alan

Soggetto: David Zucker, Jerry Zucker

Sceneggiatura: Pat Proft

Fotografia: David M. Walsh

Musiche: Ira Newborn

Montaggio: Malcolm Campbell

Durata: 80

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: PARAMOUNT - GIL NETTER, JAMES D. BRUBAKER

Distribuzione: UIP (1993) - CIC VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO APRILE 1993.
CRITICA
Ci vuole una bella faccia tosta per congegnare un simile titolo dall'originale "Brian Donors": peccato, perchè questa alzata d'ingegno costerà al simpatico filmino un bel pò di spettatori. Siamo lontani, naturalmente, dal cinema che conta ma, nell'ormai ricco sottogenere demenziale, la produzione Zucker Brothers (quelli degli"aerei più pazzi del mondo e delle "pallottole spuntate") va ad occupare una piazza dignitosa. A tirare la volata commerciale è il nome semicelebre di John Turturro. (Valerio Caprara, Il Mattino)
Il risultato e un seguito di risate difficili da frenare, specie quando, pepatissime, si colgono qua e là della frecciate da levar la pelle o quando, perfino tra le pieghe di un piccolo intreccio amoroso, volutamente tradizionale, si intuiscono graffi e sberleffi che non risparmiano nessuno. Bravo Turturro comico. Farà invidia a Woody Allen. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)
Un pò di circo, un pizzico di goliardia e "soprattutto" i fratelli Marx. All'inizio il gioco carbura piano e il film si inzacchera, sputacchia e goliardeggia in libertà. Ma poi Turturro decolla e conquista un delizioso nonsense maramaldesco. Fino al gran finale in cui i tre compari scatenati trasformano una rappresentazione del "lago dei cigni" in una selvaggia performance decostruttivista. (Gianni Canova, da Sette de Il Corriere della Sera)