GIORNI DI GLORIA... GIORNI D'AMORE

FOR THE BOYS

USA 1991
Il cronista di un'importante emittente insiste con Dixie Leonard per l'apparizione in diretta nel corso della consegna a lei e ad Eddie Sparks di una onorificenza. Lei, che fin dal '42 è stata applaudita per le sue canzoni e le sue spregiudicate battute in pubblico, è ora una anziana, solitaria signora: lui, che di anni ne ha 92, era un cantante-ballerino di largo successo. Il duo era subito diventato notissimo, perchè durante la Seconda guerra mondiale si produceva sui vari fronti in spettacoli destinati alle truppe americane. A Sparks la biondissima Dixie era stata raccomandata dallo zio Art Silver, autore di testi e manager dell'artista: la giovane, che aveva il marito in Nord Africa e un bimbetto, al debutto aveva sfiorato la catastrofe per timidezza e incidenti di palcoscenico, ma la situazione si era poi risolta in un clamoroso successo. I due colleghi (non amanti) - un pò patinato, come di moda, e gigione Sparks, brusca e imprevedibile lei - costituiscono ben presto una coppia spassosa e acclamata ovunque. Insieme si esibiscono nei campi di azione della Corea e del Vietnam. Mortole in combattimento il marito, Dixie perde anche il figlio Denny (che Sparks amava moltissimo) appunto in Vietnam, nel corso di uno spettacolo interrotto da un furioso attacco nemico. Sempre e ancor più pacifista nell'animo, oltrechè contestatrice (anche durante l'epoca del maccartismo, quando Eddie nulla fece per impedire il licenziamento di Art, accusato di filocomunismo, come molti altri intellettuali del tempo), Dixie si era poi ritirata nel suo dolore a vita privata, mentre Eddie si esibiva in piccoli locali: per ben venti anni lei ed Eddie non seppero più nulla l'uno dell'altra. Il sodalizio era finito. Ma la concessione dell'onorificenza presidenziale per l'opera svolta fra i soldati era occasione importante per la televisione: 50 milioni di teleutenti avrebbero potuto applaudire i due vecchi idoli dei combattenti. Dixie Leonard dapprima rifiuta, poi cede alle lusinghe della memoria e dei riflettori. E il vegliardo collega se la vede infine comparire accanto sulla ribalta, sempre un pò beffarda e pronta alla "beccata", ma sorridente e simpatica come nei giorni lontani, infine con le lacrime agli occhi, perchè Eddie proclama davanti a tutti che quel ragazzo da lei perduto nel Vietnam egli lo ha amato come un figlio. Le parole ed il canto di Eddie, la commozione ed il sorriso della donna e qualche breve accenno di danza dell'impareggiabile coppia sono subissati da applausi riconoscenti.
SCHEDA FILM

Regia: Mark Rydell

Attori: George Segal - Art Silver, Dori Brenner - Loretta, Jeff Brooks - Danny, James Caan - Eddie Sparks, Michael Greene - Il Generale Scott, Steven Kampmann - Stan, Melissa Manchester - Corinne, Bette Midler - Dixie Leonard, Rosemary Murphy - Luanna Trott, Patrick O'Neal - Shephard, Jack Sheldon - Wally Fields, Shannon Wilcox - Margaret Sparks, Norman Fell - Sam Schiff, Bud Yorkin - Phil, Karen Martin - Vicki

Soggetto: Neil Jimenez, Lindy Laub

Sceneggiatura: Lindy Laub, Marshall Brickman, Neil Jimenez

Fotografia: Stephen Goldblatt

Musiche: Dave Grusin

Montaggio: Gerald B. Greenberg, Jere Huggins

Scenografia: Assheton Gorton

Effetti: Syd Dutton, Allen Hall, Bill Taylor

Durata: 139

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: BETTE MIDLER, BONNIE BRUCKHEIMER, MARGARET SOUTH, RAY HARTWICK

Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX (1992) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
Una specie di saga attraverso tre terribili guerre vissute dai combattenti nord americani, con uno strascico di morti e dispersi, affidata a un duo di artisti, che non di rado di esibivano in prima linea. Il lavoro è di grande impegno e di accurata spettacolarità, rispetta le date e gli episodi epocali (vedi la precisa allusione al maccartismo, mietitore di vittime ideologiche), propone forti scene di stampo bellico (ottima la sequenza della morte del cap. Denny, combattente amaro e deluso), affronta con spigliato mestiere le occasioni di spettacolo e sa toccare senza eccessive frange patetiche le note del sentimento. Lo stesso pacifismo di cui Bette Midler ha inteso rendere testimonianza, appare felicemente spoglio di chiacchiere enfatiche. Senza parlare del sodalizio fra i due personaggi, nei quali fra i battibecchi dell'arte emergono stima ed un affetto radicato. Al successo della storia e dello spettacolo contribuiscono una solida sceneggiatura, una scrittura filmica tracciata con indubbia esperienza (la regia è di M. Rydell), un trucco che dà ottimi risultati (essenziale quando la ribalta è occupata da personaggi da prima giovani e vitali, poi grado a grado con le rughe dell'età e del dolore) e, infine, una poderosa colonna sonora di ben 25 canzoni d'epoca, molto ben scelta a sottolineare sia un particolare stile di canto, sia momenti significativi. Si aggiunga l'adeguata interpretazione di James Caan, adattissimo nel ruolo del divo anni 40, nonchè quella di Bette Midler, una Dixie scatenata e di travolgente simpatia, ma anche di vibrante umanità. (Segnalazioni Cinematografiche)