Fuori vena

Uso e abuso di droga nella semi auto-biografia della 28enne Tekla Taidelli. Cronaca dal basso, low-budget e senza moralismi

Leggi la recensione

ITALIA 2005
Liberamente ispirato a una storia vera, il film mette in scena uno spaccato sull'uso e l'abuso delle droghe nella realtà giovanile di Milano e Bologna. Diversi personaggi, giovani e meno giovani, vengono seguiti nel loro rapporto con le sostanze stupefacenti, esplorando i legami che s'instaurano fra le persone, le storie d'amore, le sofferenze e le delusioni.
SCHEDA FILM

Regia: Tekla Taidelli

Attori: Tekla Taidelli, Giampaolo Muciaccia, Stefano Fornataro, Alessandro Beltramini, Marco Brambati, Felicetta Schena

Sceneggiatura: Tekla Taidelli, Franz Scarpelli

Fotografia: Francesco Galli

Musiche: CCCP, Casino Royale, Intensiven

Montaggio: Manuel Donninelli

Scenografia: Massimo Ticchiati

Costumi: Valentina Poggi

Durata: 100

Colore: C

Genere: DOCUFICTION

Specifiche tecniche: DV CAM

Produzione: TEKLA TAIDELLI PER MIR CINEMA & TRANKY FILM

Distribuzione: MIR CINEMA (2006)

Data uscita: 2006-06-01

NOTE
- PRESENTATO AL 58MO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI LOCARNO (2005) NELLA SEZIONE "CINEASTI DEL PRESENTE".

- OVIDIO D'ARGENTO COME MIGLIOR FILM ALLA 23ª EDIZIONE DI SULMONACINEMA.
CRITICA
"Tekla Taidelli, 27 anni, milanese, una vita spericolata nonostante l'origine borghese, incollata agli alti e bassi disperati della droga. La storia sua e degli amici rivive in questo sincero e furibondo film, girato in digitale con pochi soldi e molta voglia di dire tutto e subito. Alle spalle un dramma la giovane prova col cinema, filma le emozioni, dà una chiave narrativa autobiografica ma non solo alla confusione che ha dentro: prova insomma a parlare a nome di una generazione e di una sconfitta. Provvisto di momenti irritanti e di scorciatoie a proprio uso e consumo, il film mostra però una grinta vera e una capacità di solidificare in immagini la tragedia della dipendenza con tutta la finta libertà della vita on the road, raccontando l'amore tra una punk e un tossico con momenti romantici di tenerezza e compassione." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 novembre 2005)