Elvis & Nixon

3/5
Commedia altalenante che racconta l’incredibile face to face tra il re del pop e il Presidente USA più discusso

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USA 2016
21 Dicembre 1970. Elvis Presley, il re del rock'n'roll, entra nella stanza ovale della Casa Bianca per un incontro segreto con l'uomo più potente al mondo: il presidente Nixon. Il colloquio riservato era stato chiesto da Presley con una lettera di sei pagine che iniziava così: "Caro Signor Presidente, innanzitutto vorrei presentarmi, sono Elvis Presley, l'ammiro, ho molto rispetto per la sua carica e vorrei diventare un agente del governo sotto copertura!". Questa è l'assurda storia vera, mai raccontata prima, dell'incredibile incontro tra Elvis e Nixon destinato ad entrare per sempre nella storia.
SCHEDA FILM

Regia: Liza Johnson

Attori: Michael Shannon - Elvis Presley, Kevin Spacey - Richard Nixon, Alex Pettyfer - Jerry Schilling, Johnny Knoxville - Sonny, Colin Hanks - Egil Krogh, Evan Peters - Dwight Chapin, Sky Ferreira - Charlotte, Tracy Letts - John Finlator, Tate Donovan - H.R. Haldeman, Ashley Benson - Margaret, Dylan Penn - Diane, Ritchie Montgomery - Grady, Danny McCarthy - Agente Duncan, Ian Hoch - Donald, Jeff Caperton - Agente Collins, Kamal Angelo Bolden - Mack, Michael D. Anglin - Agente Moroder, Anthony Marble - Pete, Joey Sagal - Joe King, Gus Rhodes - Ollie Atkins, Geraldine Singer - Rose Mary Woods, Ahna O'Reilly - Mary Anne Peterson

Sceneggiatura: Joey Sagal, Hanala Sagal, Cary Elwes

Fotografia: Terry Stacey

Musiche: Ed Shearmur

Montaggio: Sabine Hoffman, Michael Taylor (IV)

Scenografia: Mara LePere-Schloop

Costumi: Peggy A. Schnitzer

Altri titoli:

Elvis and Nixon

Durata: 86

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Produzione: AMAZON STUDIOS

Distribuzione: VIDEA

Data uscita: 2016-09-22

TRAILER
CRITICA
"È tutto teatrale e spiritoso, nella stanza Ovale ci sono due maxi prepotenti convinti di fare lo stesso mestiere: il mondo è uno show. Film di stampo TV ma sorretto da un Kevin Spacey di irrefrenabile misura, (...) bravo Michael Shannon (...)." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 22 settembre 2016)

"(...) insolita e irresistibile incursione nel cinema 'presidenziale' americano. Che non perde mai di vista la verosimiglianza, e abbonda in dettagli incredibili quanto veri (scene, costumi, auto, acconciature...). Ma si concede ogni sacrosanta libertà per inscenare con toni al limite del grottesco un vero e proprio match fra pesi massimi di discipline allora apparentemente lontane come lo spettacolo e la politica. (...) Ed è proprio sul terreno del confronto tra i due 'divi' e il rispettivo linguaggio corporeo che il piccolo film di Liza Johnson decolla anche grazie alla bravura dei protagonisti e alla distanza dei loro stili: un miracolo di mimetismo e acutezza il Nixon di Spacey, quasi un mascherone invece l'Elvis di Michael Shannon, fisicamente assai poco somigliante fra l'altro. Ma capace di buttare lì come se niente fosse battute incendiarie come il napalm che Tricky Dick scaricava sui vietnamiti." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 settembre 2016)

"(...) sulla base di una curiosa sceneggiatura scritta dall'inedita Hanala Sagal con il marito Joey, l'altrettanto poco conosciuta regista Liza Johnson ha intessuto una commedia che lavora con intrigante ironia sui caratteri a contrasto dei protagonisti. E naturalmente la carta vincente è il cast: Kevin Spacey passa dai panni del losco Frank Underwood di 'House of Cards' a quelle del discusso presidente del Watergate, arpeggiando con divertimento sul suo risaputo talento mimico; mentre un imploso Michael Shannon, un attore che sulla carta è quanto di meno adatto a impersonare Presley, si produce in un'interpretazione del Re del rock n' roll che, pur sul filo della parodia, trasmette un senso di malinconica e disarmante umanità." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 22 settembre 2016)

"Michael Shannon e Kevin Spacey (...) si lanciano nell'impresa con l'aria di chi se la spassa; e il loro divertimento contagia lo spettatore." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 22 settembre 2016)

"Tre sceneggiatori al lavoro sui testimoni ancora in vita reinventano le circostanze di un paradossale colloquio su politica e rock'n'roll, la paranoia spionistica di Presley e l'ombra di Kissinger su Nixon. A volte divertente, altre fiacco, ma Shannon fa il suo 'pelvis' oltre la leggenda e Spacey è la parodia vivente del potere svuotato di vera personalità." (Silvio Danese, 'Nazione-carlino-Giorno', 22 settembre 2016)

"Piacerà da matti per il duello di bravura tra due portentosi attori. Né Kevin Spacey né Michael Shannon assomigliano ai loro modelli (solo il parrucchiere s'è dato da fare facendo i capelli ricci a Spacey e rifilando ciuffo e basettoni a Shannon). Però fanno del loro meglio (in altre parole strabiliano) nel centrare due ritratti di grossi personaggi che sono vicini al capolinea e non lo sanno (però lo sospettano e da lì partono le rispettive paranoie). (...) Spacey (che nella vita privata ha sempre detestato il personaggio) gioca di fino a delineare un potente apparentemente sicuro di sé, in realtà perseguitato dal timore quasi fisico di chi sente sul collo il fiato dei nemici. Nemmeno Shannon ama troppo il re del rock. Se lo amasse non reciterebbe convinto le battute di Hanala e Joey Sagal. Che lo mettono in scena come un capo clan che nessun clan vorrebbe avere." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 settembre 2016)

"Dialoghi brillanti e due straordinari interpreti." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 22 settembre 2016)