Elena sì, ma... di Troia

ITALIA 1973
Ottone e Savio, vagabondi provenienti dall'Etruria, si ritrovano sulle sponde dell'Antica Grecia in cerca di pane e di avventure. Fingendo di essere stremati di forze, vengono soccorsi da Paride ed Elena e condotti alla reggia di Menelao. L'accoglienza è propizia per approfittare dei lauti pranzi e delle belle donne, non esclusa neppure Elena, moglie di Menelao la quale verrà rapita da Paride e portata a Troia. Giunge alla reggia Ulisse, il quale riconosce i due vagabondi che vengono immediatamente scacciati: Ottone e Savio dopo essere incorsi in altre avventure e prodezze erotiche, giungono alla reggia di Priamo, ma causa Ottone, che si fa sorprendere da Paride mentre insidia Elena, sono messi in prigione. Elena si prodiga per liberarli. Quando Menelao e i suoi giungono a Troia per riprendersi Elena, i due vagabondi si immischiano nella lotta. Nuovamente imprigionati da Paride, riescono a fuggire durante l'incendio della città, riprendendo a camminare sulla spiaggia deserta.
SCHEDA FILM

Regia: Alfonso Brescia

Attori: Don Backy - Ottone, Piero Leri - Savio, Renato Rossini, Pupo De Luca - Menelao, Barbara Betti, Margaret Rose Keil, Andrea Scotti - Enea, Carla Mancini, Alessandro Perrella, Nello Pazzafini, Michael Forest - Agamennone, Christa Linder

Soggetto: Piero Regnoli, Renzo Genta, Alfonso Brescia, Vittorio Vighi

Sceneggiatura: Piero Regnoli, Renzo Genta, Alfonso Brescia, Vittorio Vighi, Mario Amendola

Fotografia: Oberdan Troiani

Musiche: Alessandro Alessandroni

Montaggio: Vincenzo Vanni

Scenografia: Francesco Calabrese

Altri titoli:

Zwet halunken "sturmen" Troja

Helen, Yes... Helen of Troy

Durata: 94

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: CINESCOPE, EASTMANCOLOR, 35 MM

Produzione: L.M. PRODUZIONE FILM

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- PIERO LERI E' ACCREDITATO COME PETER LANDERS, RENATO ROSSINI COME HOWARD ROSS.

- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL SETTEMBRE 2005 HA CAMBIATO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 IN 14.
CRITICA
"Il regista, ispirandosi ai personaggi del poema di Omero, ha costruito un'insulsa e sconnessa successione di situazioni strane, senza alcun nesso logico tra loro, e ripetute con monotonia. Nessun mordente hanno le espressioni attualizzanti che vorrebbero essere satiriche. È un film volgare, sia per il linguaggio sboccato, sia per la gratuità e sconvenienza di un certo erotismo di bassa lega, eccessivamente sottolineato". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 76, 1974).