È l'amor che mi rovina

ITALIA 1951
Walter, commesso in un negozio d'articoli sportivi, ma tutt'altro che sportivo, è innamorato di Clara, ardita maestra di sci a Sestriéres. Quando un gruppo di spie internazionali gli chiede di portare un prezioso anello ad una misteriosa contessa proprio a Sestriéres, Walter è ben lieto d'accettare l'incarico, ma giunto sul luogo, l'anello gli viene rubato da Carlo, un suo creditore. Si tratta d'un gioiello pericoloso: l'anello contiene infatti alcune gocce d'un liquido atomico sottratto a laboratori segreti, che venendo a contatto con la neve, provocherebbe spaventose deflagrazioni. Walter vien indotto con minacce a fare ogni sforzo per recuperare il prezioso anello; ma, quando finalmente riesce ad averlo tra le mani, lo regala a Clara, a cui lo toglie senza por tempo in mezzo una misteriosa contessa. Clara, credendosi tradita allontana Walter. Intanto le spie internazionali, volendo disfarsi di tre testimoni pericolosi, catturano Walter, Clara e Carlo e li fanno cadere in un profondo crepaccio. I tre si salvano miracolosamente e Walter riesce ad assicurare i criminale alla giustizia, riconquistando l'amore di Clara.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Soldati

Attori: Walter Chiari - Walter, Lucia Bosé - Clara, Aroldo Tieri - Carlo, Eduardo Ciannelli - Capo delle spie, Jackie Frost - Contessa Olga, Virgilio Riento - Negoziante, Enrico Leurini, Amedeo Deiana, Eugenio Cancelli

Soggetto: Enrico Blasi, Mario Monicelli, Steno , Bernardino Zapponi

Sceneggiatura: Enrico Blasi, Mario Monicelli, Steno , Bernardino Zapponi

Fotografia: Mario Montuori

Musiche: Mario Nascimbene

Montaggio: Roberto Cinquini

Scenografia: Guido Fiorini

Durata: 90

Colore: B/N

Genere: COMICO

Produzione: NICOLO' THEODOLI PER I.C.S. (INDUSTRIE CINEMATOGRAFICHE SOCIALI

Distribuzione: I.C.S.

CRITICA
"Sceneggiato con una certa cura e basato su un meccanismo di trovate comiche che funziona come rarissimamente è dato vedere nei film cosiddetti 'comici' della nostra produzione, questo nuovo film può essere considerato un passo avanti nel suo genere e un invito a lavorare con maggiore impegno e serietà in un campo minato che è piuttosto avaro di soddisfazioni per il nostro cinema. Chiari, attore intelligente, è stato sfruttato con molta misura e diligenza, dando effetti umoristici originali." (F. Gabella, 'Intermezzo', 20-21, 15 novembre 1951)

"Malgrado l'insulsaggine della vicenda, il film si lascia vedere per merito della vivace recitazione e della bella ftografia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 30, 1951)