DUE LETTERE ANONIME

ITALIA 1945
Una ragazza operaia in una tipografia romana, è l'amante di un tipografo che durante i nove mesi dell'occupazione tedesca diviene capo dell'azienda che è stata requisita dagli occupanti. La ragazza viene in contatto con uomini della resistenza, tra i quali vi è anche un suo antico fidanzato. Avvengono varie cose misteriose per cui alcuni uomini del movimento clandestino sono arrestati e uno di essi è fucilato. Dall'indizio di due lettere anonime la ragazza viene a scoprire che il proprio amante fa la spia ai tedeschi e di fronte al cinica contegno di costui ella lo uccide. Mentre è in prigione, le truppe alleate liberano Roma e il suo antico fidanzato viene a dichiararle il suo immutato affetto.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Camerini

Attori: Clara Calamai - Gina, Andrea Checchi - Bruno, Vittorio Duse - Ettore, Stefano Fossari - Tenente, Armando Martelli - Il Cavaliere, Carlo Ninchi - Rossini, Dina Sassoli - Giulia, Giovanna Scotto - Maria, Otello Toso - Tullio, Ciro Berardi - Un Collega Di Tullio In Trattoria, Pina Piovani - Operaia Della Tipografia, Enrico Luzi - Reduce Sul Treno, Piero Pastore - Reduce Sul Treno, Peppino Spadaro - Un Collega Di Tullio In Trattoria, Enrico Bode - Sergente Karr

Soggetto: Ivo Perilli

Sceneggiatura: Vittorio Nino Novarese, Ivo Perilli, Mario Camerini, Carlo Musso, Turi Vasile

Fotografia: Massimo Terzano

Musiche: Alessandro Cicognini

Montaggio: Baccio Bandini

Scenografia: Gastone Medin

Durata: 90

Produzione: CARLO PONTI E FRANCO PIPERNO PER LA LUX FILM, NINFA FILM

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
CONSERVATO: POSITIVO NON INFIAMMABILE ALLA CINETECA NAZIONALE - ARREDAMENTO: GINO BROSIO - FONICO: TULLO PARMEGIANI - AIUTO REGIA: IVO PERILLI. NASTRO D'ARGENTO AD ANDREA CHECCHI (MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA).
CRITICA
"[...] E' [...] inutile aggiungere che il film è estremamente ben fatto, che certe note di cronaca vi sono colte con occhio acuto, che gli attori con quei personaggi, al quanto evanescenti, fan quel che possono e sono bravi. Una lode a parte merita Clara Calami che c'è ritornata nelle vesti che ci aveva rivelato "Ossessione" [...]. Chiusa in una interpretazione difficile, in un personaggio che agisce senza chiarezza, essa riesce a riempire con la sua forza di illusione le parti in cui compare [...]". (P. Bianchi, "Oggi", 1/1/1946).