Due gentiluomini attraverso il Giappone

Escapade in Japan

USA 1957
A causa dell'infedeltà del marito Dick, Mary Saunders è decisa a chiedere e ottenere il divorzio. Dick, però, è ancora innamorato di lei e cerca in ogni modo di riconquistarla. Credendo che la vita in un altro paese possa compiere il miracolo, Dick chiede ai suoi superiori di essere trasferito a Tokyo. Dick e Mary partono per primi mentre il figlio Tony li raggiungerà a bordo di un altro aereo. Il velivolo però ha un'avaria e il pilota è costretto a un ammaraggio di fortuna. Tony viene tratto in salvo da un pescheraccio giapponese, ma per quattro giorni i coniugi Saunders non hanno più sue notizie. Finalmente, vengono a sapere che è salvo e si trova in un villaggio di pescatori non distante da Tokyo. Qunado arrivano lì, però, Dick e Mary non trovano il loro Tony. Il ragazzo è fuggito insieme al suo nuovo amico Hiko, figlio dei proprietari del peschereccio che, temendo che la polizia avrebbe arrestato Tony, lo ha convinto a partire con lui per un mirabolante viaggio verso Tokyo. Prima di riabbracciare loro figlio, i Saunders dovranno imparare a comprendersi.
SCHEDA FILM

Regia: Arthur Lubin

Attori: Teresa Wright - Mary Saunders, Cameron Mitchell - Dick Saunders, Jon Provost - Tony Saunders, Roger Nakagawa - Hiko, Philip Ober - Tenente colonnello Hargrave, Kuniko Miyake - Michiko Tanaka, Susumu Fujita - Kei Tanaka, Katsuhiko Haida - Capitano Hibino, Tatsuo Saito - Mr. Fushimi, Russ Conway - Copilota (non accreditato, Clint Eastwood - Pilota (non accreditato

Soggetto: Winston Miller, W Muller

Sceneggiatura: Winston Miller

Fotografia: William Snyder

Musiche: Max Steiner

Montaggio: Otto Ludwig

Scenografia: Walter Holscher

Durata: 94

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNIRAMA, TECHNICOLOR

Produzione: ARTHUR LUBIN PRODUCTIONS

Distribuzione: RANK

CRITICA
"La trama è un buon pretesto per presentare città, paesaggi e folklore giapponesi. L'ambientazione e i colori sono ottimi; buona l'interpretazione dei piccoli protagonisti. In complesso un film dignitoso e tecnicamente valido." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 44, 1958)