DOPO DIVORZIEREMO

ITALIA 1940
Una ragazza, che è iscritta ad una specie di collegio-pensione ove sono alloggiate le impiegate di una grande azienda americana, per frustrare la proibizione regolamentare, che vieta alle pensionanti di ricevere conoscenze maschili, persuade il proprio fidanzato - che è stato sorpreso nella di lei stanza - a sposare "pro-forma" la giovane cassiera di un locale notturno che, essendo ospite delle impiegate, non è tenuta al regolamento. Alla fine un divorzio rimetterà a posto le cose. Ma la convivenza, sia pure in tali condizioni, con la moglie per burla, influisce sul giovanotto - piuttosto svogliato e scapestrato - e lo appassiona al lavoro. La vicenda si conchiude con la trasformazione del finto matrimonio in matrimonio vero, con buona pace di tutti.
SCHEDA FILM

Regia: Nunzio Malasomma

Attori: Oscar Andriani, Leila Guarni, Maria Buttari, Olga von Kollar, Norma Nova, Roberto Bianchi, Bianca Della Corte, Mignon Cocco, Amedeo Nazzari - Phil Golder, Lilia Silvi - Fanny Sullivan, Noelle Norman - Helen, Lia Orlandini - Agnes Reed, Monique Thiebaut - Sarah, Stefano Sibaldi - Mickey, Regina Bianchi - Margaret, Giuseppe Rinaldi - Bob, Vivi Gioi - Grace Peterson, Pina Gallini - Betty, Mario Colambassi, Cesare Fantoni - Un Cliente, Mario Besesti - Capo Del Personale, Maria Pia Vivaldi - Dorothy, Guglielmo Sinaz - Tom Linch

Soggetto: Alessandro De Stefani

Sceneggiatura: Nunzio Malasomma, Alessandro De Stefani, Sergio Amidei

Fotografia: Alberto Fusi, Jaroslav Blazek

Musiche: Felice Montagnini, Cesare A. Bixio

Scenografia: Piero Filippone

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: NICOLA NARACCI E ANGELA MUSCO PER L'EXCELSA FILM

Distribuzione: MINERVA FILM

NOTE
NUNZIO MALASOMMA GIRO' ANCHE UNA VERSIONE SPAGNOLA DAL TITOLO "EL MARIDO PROVISIONAL" CON ROBERTO REY E MARIA MERCADER NEI RUOLI DI NAZZARI E DELLA GIOI.
DIRETTORE DI PRODUZIONE: FABIO FRANCHINI.
AIUTO REGISTA: MARIO TARCHETTI.
CRITICA
"(...) Inscenato elegantemente e piacevolmente interpretato da Amedeo Nazzari e Vivi Gioi, il film si ambienta in una America caramellata e disinvolta e ci presenta un'altra variazione del tema matrimonio in bianco (...) Il film è piacevole, scorre con garbo, si ravviva di trovatine e di battute azzeccate, ed è la rivelazione di Lilia Silvi (...)". (M. Gromo, "La Stampa", 1/121/1940)