DIARIO SEGRETO DA UN CARCERE FEMMINILE

ITALIA 1973
Per salvare il padre, Carmelo Musumeci, accusato da una gang di trafficanti di stupefacenti d'aver fatto "sparire" venti chili di eroina la giovane Lilly si fa incarcerare - insultando due agenti della polizia stradale - per poter entrare in contatto con una ragazza, Daniela Vinci, che sa come sono andate realmente le cose. Ignorando che il genitore, nel tentativo di sfuggire alla gang, è morto precipitando dall'alto di una casa in rovina, Lilly riesce a strappare alla giovane la verità sull'eroina sparita- dopo alcuni inutili tentativi, e mentre misteriose recluse hanno cercato, con la complicità di una capoguardia, di terrorizzare Daniela per impedirle di parlare. Conoscere la verità tuttavia, non le servirà a nulla poiché, avvertito dal direttore del carcere, un fedele servitore dei trafficanti di stupefacenti provvederà - dopo la sua liberazione - a uccidere sia lei, che il commissario di polizia cui aveva confidato le informazioni ottenute da Daniela.
SCHEDA FILM

Regia: Rino Di Silvestro

Attori: Anita Strindberg - Vera Musumeci, Eva Czemerys - "Mamma Santissima", Jenny Tamburi - Daniela Vinci, Cristina Gajoni - Luisa Sanfelice, Gabriella Giorgelli - La Bolognese, Bedy Moratti - La Piromane, Umberto Raho - Avvocato, Massimo Serato - Direttore Carcere, Franco Fantasia - Ispettore Capo Polizia, Olga Bisera, Paola Senatore, Valeria Fabrizi, Jane Avril, Valeria Loredana Mongardini

Soggetto: Rino Di Silvestro

Sceneggiatura: Angelo Sangermano, Rino Di Silvestro

Fotografia: Fausto Rossi

Musiche: Franco Bixio

Montaggio: Angelo Curi

Scenografia: Pier Vittorio Marchi

Costumi: Pier Vittorio Marchi

Altri titoli:

DIARIO EROTICO DA UN CARCERE FEMMINILE

Durata: 95

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Produzione: ANGRY FILM

Distribuzione: OVERSEAS - DOMOVIDEO

NOTE
- GIRATO NEGLI STUDI DE PAOLIS.

- RIEDITATO NEL 1982/83 COL TITOLO "DIARIO EROTICO DA UN CARCERE FEMMINILE
CRITICA
"Nel complesso, un film che ha spesso l'aria di un'involontaria parodia e che scivola tristemente fino alla fine, fra imitazioni di dialetti assortiti e parolacce in lingua e in vernacolo (...)." (Claudio G. Fava, "Corriere mercantile", 6.8.1073)