COREOGRAFIA DI UN DELITTO

DANCING MACHINE

FRANCIA 1992
Giallo alla scuola di danza. Nei panni di un celebre ballerino, Alain Delon è il maestro che impone allenamenti massacranti agli allievi, e tre ne muiono. Ella, la danzatrice dalla quale sta per divorziare, ne parla ad un ispettore di polizia che apre un'inchiesta. E si scopre che il successo del ballerino si è verificato dopo la morte della sua ex compagna, Melissa Danieli, star internazionale morta in un incidente motociclistico. Intanto la sorella di Melissa fa la coret al maestro tentando di sedurlo per poter vendicare la morte di Melissa.
SCHEDA FILM

Regia: Gilles Behat

Attori: Consuelo De Havilland - Liselotte Wagner, Alain Delon - Alan, Patrick Dupond - Chico, Tonya Kinzinger - Daphne, Firmin Pisias - Karim, Iñaki Aierra - Moreno, Marina Saura - Ella, Claude Brasseur - Eparvier

Soggetto: Marc Cerrone

Sceneggiatura: Loup Durand, Paul-Loup Sulitzer

Fotografia: José Luis Alcaine

Musiche: Marc Cerrone

Montaggio: Bruno Boissel

Durata: 109'

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: ALAIN DELON-CITE FILMS-FILMS7-N.A.C.-TF1 FILMS PRODUCTIONS- INVERVISTA- JET FILMS

Distribuzione: PENTA FILM - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

NOTE
REVISIONE MARZO 1993
CRITICA
"Un 'misterino' che un Alain Delon protagonista e produttore tenta di rendere affascinante e ambiguo, al di là della regia semplicemente da maggiordomo di Gilles Behat, creando un personaggio curioso, fanatico, solitario, che fa allenare i suoi ballerini fino a farli, non metaforicamente, scoppiare. Ma al di là di questo psicopatico presunto colpevole il film,tutto notturno, non offre granché, oltre alla solita buona caratterizzazione di Brasseur, anch'egli abbastanza nevrotico". (M. Po., Il Corriere della Sera, 24 maggio 1992).


"Alain Delon, nei panni di Alan, claudicante, ambizioso, spietato, misterioso, ha saputo suscitare atmosfere cupe e molto tese, in cifre in cui la verità fatica molto a farsi strada e ogni versione che lo riguarda risulta sempre verosimile ( vittima, mostro, un uomo ferito, un uomo che vuole vendicarsi)". (G.L. Rondi, Il Tempo, 26 maggio 1992).