Chi l'ha visto?

ITALIA 1943
Emilio, un attore girovago viene scambiato per un altro uomo che alcuni anni prima era scomparso senza lasciare alcuna traccia di sé e, suo malgrado, è costretto a rimanere a casa della sua presunta famiglia. Qui conosce Luisella una ragazza dolce e tranquilla, che lo crede suo padre, continuamente maltrattata da una zia anziana ed autoritaria che dirige le fila della numerosa famiglia con eccessiva e talvolta inopportuna autorità. Emilio all'inizio accetta la situazione ed obbedisce agli ordini dispotici la donna gli impartisce con rassegnazione, ma quando vede in gioco la felicità di Luisella, a cui ha imparato a volere bene, reagisce e riesce a prendere in mano le redini della famiglia. Dopo aver ristabilito l'ordine, preso dalla nostalgia, ritorna alla sua vita errante di attore.
SCHEDA FILM

Regia: Goffredo Alessandrini

Attori: Virgilio Riento - Emilio, Carlo Campanini - Gigetto, Valentina Cortese - Luisella, Ada Dondini - La zia di Luisella, Alberto Sordi - Un idraulico, Tino Scotti, Dina Perbellini, Pina Renzi, Aroldo Tieri, Giovanni Grasso, Giacinto Molteni, Guglielmo Sinaz

Soggetto: Piero Tellini, Federico Fellini

Sceneggiatura: Piero Tellini, Federico Fellini

Fotografia: Domenico Scala

Musiche: Gino Filippini

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Ottavio Scotti

Arredamento: Cesare Pavani

Costumi: Gino Sensani

Aiuto regia: Sergio Grieco

Durata: 93

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: GENERALCINE-ICAR

Distribuzione: GENERALCINE

NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO A CINECITTA'.

- A CAUSA DEGLI AVVENIMENTI BELLICI AVVENUTI TRA IL 1943-44, IL FILM E' STATO DISTRIBUITO NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE SOLTANTO NELL'ESTATE DEL 1945.
CRITICA
"Goffredo Alessandrini, versatile regista, con la collaborazione di non meno versatili sceneggiatori, ha architettato e costruito quello che, se non erro, è l'ultimo prodotto della passata amministrazione cinematografica italiana. E veramente, come canto del cigno di tutta una produzione, 'Chi l'ha visto?' è mostruosamente rappresentativo. (...) La sfiatata vicenda comico-patetica-moralistica, basata su un equivoco e una sostituzione di persona, è servita ad esaltare minutamente trovate, battute e macchiette che il nostro peggiore cinema ha esasperato in ritornelli ossessionanti." (Vice, 'Star', 29 settembre 1945)

"La trama deboluccia è ravvivata da alcuni spunti comici di discreto effetto. Buona la interpretazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 19, 1944-1945)