Che fine ha fatto Harold Smith?

Whatever Happened to Harold Smith?

GRAN BRETAGNA 1999
Siamo nel 1977: il mondo di Vince Smith - un diciottenne patito di discoteca - si capovolge improvvisamente quando si innamora di una estrosa punk che si rivela essere una sua collega in un ufficio legale. In casa sua, intanto, suo padre Harold sembra ipnotizzato dalla televisione mentre l'ancora avvenente madre preferisce la compagnia di altri ragazzi a quella del marito. Un giorno di Natale Harold scopre di avere una inaspettata predisposizione per i poteri soprannaturali e la magia.
SCHEDA FILM

Regia: Peter Hewitt

Attori: Tom Courtenay - Harold Smith, Michael Legge - Vince Smith, Laura Fraser - Joanna Robinson, Stephen Fry - Peter Robinson, Charlotte Roberts - Lucy Robinson, Rosemary Leach - Madge, Charlie Hunnam - Daz, David Thewlis - Keith Nesbitt, Lulu - Irene Smith, Charles Simon - Oobie, James Corden - Walter Bennett, Matthew Rhys - Ray Smith, Mark Williams - Roland Thornton, Amanda Root - Margaret Robinson

Sceneggiatura: Ben Steiner

Fotografia: David Tattersall

Musiche: Harry Gregson-Williams

Montaggio: Martin Walsh

Scenografia: David Warren

Costumi: Marie France

Effetti: Pete Hanson, Ian Rowley

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: RUTH JACKSON E DAVID BROWN

Distribuzione: MEDUSA

CRITICA
"Nella famiglia Smith, nell'anno 1977, i più matti non sono il figlio discotecaro Vince e la fidanzatina punk, ma proprio il capofamiglia Harold (il grande Tom Courtenay, attore simbolo del free cinema dei '60)". ('Ciak', luglio 2000)

"...Con un attore feticcio deL free cinema degli anni '60, il bizzarro, incontenibile Tom Courtenay (ormai incapace di nascondere l'età) Peter Hewitt tenta la commedia sociale satirica dei punkissimi anni Settanta. Hewitt ha in carriera un paio di cosette vivaci, tra cui il divertente 'I rubacchiotti' e l'impegnativo 'Le avventure di Tom Sawyer e Huck Finn'. Non sta nè al di sotto nè al di sopra di quei titoli: caratteri eccentrici, facce aggressive, ragazze dipinte, casini di incroci e baruffe di famiglia che sfociano nella magia". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 15 luglio 2000)