C'è chi dice no

3/5
Una commedia semplice e arguta contro i raccomandati d'Italia: meritano emulazione i "Pirati" di Avellino

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ITALIA 2010
Delusi dal mondo del lavoro, tutt'altro che meritocratico, tre giovani e talentuosi professionisti, amici tra loro, decidono di reagire e ribellarsi al sistema. Max, valido giornalista in un quotidiano locale, per arrotondare è costretto a scrivere su improbabili riviste di settore e quando finalmente sembra a un passo dall'agognata assunzione viene scavalcato dalla figlia di un celebre scrittore. Irma è invece uno dei dottori più stimati dell'ospedale in cui lavora e sopravvive grazie alle borse di studio; quando sta per ottenere il contratto le viene tuttavia preferita la nuova fidanzata del primario. Samuele, genio del diritto penale, sta per vincere un concorso da ricercatore dopo anni passati a fare l'assistente-schiavo di un barone universitario; il posto gli viene però soffiato dall'inetto genero del barone. Tutti gli anni passati tra esami, lauree e specializzazioni sembrano improvvisamente inutili e per questo Max, Irma e Samuele decidono di ribellarsi al sistema prendendo di mira ciascuno il raccomandato dell'altro con piccole vendette e molestie quotidiane. Tuttavia, quello che era iniziato come un gioco, sfuggirà loro di mano...
SCHEDA FILM

Regia: Giambattista Avellino

Attori: Luca Argentero - Max Rizzi, Paola Cortellesi - Irma Camuzzo, Paolo Ruffini - Samuele Bazzoni, Myriam Catania - Enza Giannotti, Claudio Bigagli - Leo Fenaroli, Marco Bocci - Pino Conca, Roberto Citran - Pietro Giannotti, Massimo De Lorenzo - Crocetta, Chiara Francini - Mara De Rolandis, Edoardo Gabbriellini - Saguatti, Harriet MacMasters-Green - Rhonda Miles, Max Mazzotta - Frangipane, Isabelle Adriani - Daria, Giorgio Albertazzi - Rolando De Rolandis

Soggetto: Fabio Bonifacci

Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Giambattista Avellino - collaborazione

Fotografia: Roberto Forza

Musiche: Pivio , Aldo De Scalzi

Montaggio: Claudio Di Mauro

Scenografia: Marco Belluzzi

Costumi: Nicoletta Taranta

Suono: Fulgenzio Ceccon

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI, MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA

Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL

Data uscita: 2011-04-08

TRAILER
CRITICA
"Tre non raccomandati contro i raccomanda(n)ti: Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini partono dallo stalking e arrivano a fondare il collettivo 'Pirati del merito', ma non è fantascienza. È commedia, perché per il regista Giambattista Avellino davvero 'C'è chi dice no' a clientelismo, nepotismo e altri DOC italiani. Si ride e un po' si tifa per questi tre peccatori - così vuole la vulgata corrente... - senza santi in paradiso, ma al film serve una raccomandazione: perché non rincarare la dose cinica e cattiva, perché non far cedere il caro Argentero quando finalmente entra nel salotto buono? Risi. Petri e Monicelli l'avrebbero fatto, ma qui c'è chi dice no e ritrova la fantascienza." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 7 aprile 2011)

"Sacrosanta polemica di Avellino (sceneggiatura di Bonifacci), ma si rischia che tutto sia indolore, carino, neo sofisticato e a scorciatoia sentimentale per i simpatici Cortellesi e Argentero. La sorpresa è Paolo Ruffini che, fuori dal martirio da cine panettone, è bravo come Albertazzi." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 8 aprile 2011)

"Inutile scandalizzarsi sulla raccomandazione. E' un peccato del quale, bene o male, si finisce tutti per essere vittime o beneficiari. A parole siamo tutti contrari e poi, magari, andiamo al ristorante e diciamo con tono solenne al proprietario quel 'Mi manda Pino' con l'intesa che tanto basta per avere prezzo e trattamento di favore. La realtà insomma supera abbondantemente e quotidianamente la fantasia ma ben venga un film come 'C'è chi dice no' che almeno ha il privilegio di spostare l'obiettivo della telecamera dalla solita coppia che scoppia per indirizzarlo su un peccato che tanto veniale non è. Attraverso la storia di tre precari delusi e danneggiati dai soliti 'figli di' o 'amanti di' si scoperchia in maniera mirata un male che ti circonda dovunque ti giri e che fa esclamare ad Albertazzi la frase « 'Dove andrà a finire questo Paese? Nessuno studia più un c...o'» che ben sintetizza spinte e spintarelle che in ogni dove indirizzano carriere raccomandate stroncando contemporaneamente meritocrazia e anni di studi."(Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 8 aprile 2011)

"Piacerà a chi affolla in questi mesi le sale dove si proiettano queste piccole commedie all'italiana. Che con le mitiche commedie non hanno molto a che vedere, pero sono ben scritte, dirette, recitate da professionisti che il 'mestiere' l'hanno imparato." (Giorgio Carbone, 'Libero', 8 aprile 2011)