Captive

GERMANIA 2011
Thérèse Bourgoine è una volontaria francese di stanza nelle Filippine, sull'isola di Palawan, con una ONG. Un giorno, durante il trasporto di rifornimenti, Thérèse viene rapita dal "Gruppo Abu Sayyaf", estremisti musulmani, insieme ai suoi compagni volontari e ad alcuni turisti. L'esercito filippino si mette sulle tracce del gruppo che trova rifugio prima a Mindanao, poi sull'isola di Basilan. L'estenuante calvario, fisico e mentale, di rapitori e ostaggi durerà per più di un anno...
SCHEDA FILM

Regia: Brillante Mendoza

Attori: Isabelle Huppert - Thérèse Bourgoine, Katherine Mulville - Sophie Bernstein, Marc Zanetta - John Bernstein, Rustica Carpio - Soledad Carpio, Ronnie Lazaro - Abu Azali, Maria Isabel Lopez - Marianne Agudo Pineda, Angel Aquino - Olive Reyes, Sid Lucero - Abu Mokhif, Raymond Bagatsing - Abu Saiyed, Timothy Mabalot - Hamed, Mercedes Cabral - Emma Policarpio, Perry Dizon, Bianca Zialcita, Kristoffer King, Mon Confiado, Evelyn Vargas, Baron Geisler, Bernard Palanca, Madeleine Nicolas, Chanel Latorre, Joel Torre, Catherine Cornell

Sceneggiatura: Brillante Mendoza, Patrick Bancarel, Boots Agbayani S. Pastor, Arlyn dela Cruz

Fotografia: Odyssey Flores

Musiche: Teresa Barrozo

Montaggio: Yves Deschamps, Gilles Fargout, Kats Serraon

Scenografia: Simon Legré, Benjamin Padero

Costumi: Deans Habal

Altri titoli:

Captured

Bitag

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM, DCP

Produzione: DIDIER COSTET, BRILLANTE MENDOZA PER SWIFT PRODUCTIONS, ARTE FRANCE CINÉMA, CENTERSTAGE PRODUCTIONS, B.A. PRODUKTION, STUDIO EIGHT PRODUCTIONS

Distribuzione: NOMAD FILM (2013)

Data uscita: 2013-02-21

TRAILER
NOTE
- È STATO ANNUNCIATO COME FILM A SORPRESA, IN CONCORSO, ALLA 68. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2011), MA LA SCELTA È POI CADUTA SUL FILM "PEOPLE MOUNTAIN PEOPLE SEA" DI CAI SHANGJUN.

- IN CONCORSO AL 62. FESTIVAL DI BERLINO (2012).
CRITICA
"Iperrealistico, allucinato, digressivo, affascinante: uno dei film più anomali di Mendoza, grande regista filippino, che qui 'rapisce' la star occidentale (Huppert) e la tratta (quasi) come tutti gli altri." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 febbraio 2013)

"Mendoza, grazie ad immagini che si inseriscono con molto stile nel documentario dal vero, ha seguito da vicino sia le gesta dei terroristi, sottolineandone, senza commenti, l'adesione alle pratiche devote dell'islamismo, sia le vicissitudini dolorose dei loro prigionieri, con spazi attenti per il personaggio di Thérèse. Lo ricrea, ora distrutta ora furiosa, Isabelle Huppert, non sempre però con l'interiorità abituale." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 febbraio 2013)

"Il film mette in scena con un realismo senza sconti il sequestro e la fuga attraverso la giungla di rapitori e rapiti inseguiti dall'esercito, e la lotta per la sopravvivenza tra una natura ostile, improvvisi raid, mancanza di cibo, ferite da curare, episodi di ordinaria violenza e disperazione, ma anche di straordinaria compassione e solidarietà, animata proprio dal personaggio della Huppert, che nel corso della narrazione diviene una sorta di autorità morale." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 31 gennaio 2013)

"Piacerà a coloro che gradiscono le storie vere quando sono raccontate (bene) come se fossero false. Brillante Mendoza (un grosso tipo, premiato a Cannes) ha messo da parte ogni tentazione documentaristica, e ha badato a costruire un bel drammone a suspense (bersaglio colpito, per due ore non si fiata)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 31 gennaio 2013)