Beautiful Country

The Beautiful Country

NORVEGIA 2004
Un giovane vietnamita è cresciuto con la madre adottiva in un piccolo villaggio senza sapere nulla del suo passato e dei suoi genitori. Un giorno, nella città di Ho-Chi-Minh-Ville, incontra finalmente sua madre, ma lei stessa non sa rispondere con precisione alle domande che lui le pone. Del padre del ragazzo ricorda soltanto che aveva dei piedi molto grandi e che veniva dal Texas.
SCHEDA FILM

Regia: Hans Petter Moland

Attori: Nick Nolte - Steve, Tim Roth - Capitano Oh, Damien Nguyen - Binh, Bai Ling - Ling, Temuera Morrison - Snakeyes, Mai Thi Hoa - Wa, Xuan Phuc Dinh - Pham, Carl Savering - Camionista, Ganrasha Moorthy - Agente, Victor Macias - Messicano, John Hussey - Jerry, Phyllis Cicero - Receptionist, Be He - Nonno, Damien Hung - Eng, To Man-Chat - Chingmy, Vu Tang, Don McCoy - Agente di Polizia, Glen Bradford - Wayne, Thu Anh - Sig.ra Hoa, Libby Villari - Ex-moglie di Steve, Kirk Griffith - Proprietario del ranch, Richard Black - Commesso postale, Arthur J. Nascarella - Gruff

Soggetto: Sabina Murray, Lingard Jervey

Sceneggiatura: Sabina Murray

Fotografia: Stuart Dryburgh

Musiche: Zbigniew Preisner

Montaggio: Wibecke Rønseth

Scenografia: Karl Júlíusson

Costumi: Anne Pedersen

Effetti: Gudmundur Gunnarsson

Altri titoli:

Un bellissimo paese

Meno della polvere

Durata: 125

Colore: C

Genere: DRAMMATICO AZIONE

Specifiche tecniche: 35 MM, SUPER35 (1:2.35), ARRIFLEX - CINECOLOR

Produzione: DINAMO STORY, SUNFLOWER PRODUCTIONS LLC, SUD-EST PRODUCTIONS, NORSK FILMFOND

Distribuzione: LADY FILM (2006)

Data uscita: 2006-06-16

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 54MO FESTIVAL DI BERLINO (2004).
CRITICA
"Regista norvegese, attori vietnamiti e americani, azione spartita tra Saigon e Texas per un bel melodramma che esce con qualche ritardo. (...) 'Beautiful Country' è il tipo di film-romanzo alla vecchia maniera dove tutto diventa fotogenico; le piogge sulle paludi vietnamite, l'alba sul cargo fluttuante sul mare in bonaccia, le praterie americane. Non c'è da fare la bocca storta, però: perché la lunga storia è narrata con una certa sapienza, le ellissi temporali sono giuste, i personaggi ben tratteggiati. E, tra tanto cinema che si atteggia a 'verità', un buon melodramma cosmopolita di destini e riscatto non ci sta poi male." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 16 giugno 2006)