Andata e ritorno

ITALIA 2001
Cameriere trentenne, fidanzato con Sara, Samuele vive una vita tutto sommato semplice. Insieme la coppia si occupa di un gruppo di anziani. Il preferito di Samuele è il signor Sorelli: un solitario fanatico di videogames. Un giorno, dopo la morte di Sorelli, Samuele scopre che questi gli ha lasciato in eredità quattro miliardi di lire. Convinto che i soldi cambino la vita, Samuele trascura amici ed il suo lavoro e perde di vista la fidanzata. Ormai Samuele vola alto: ha nuove amicizie altolocate, ha una nuova 'fiamma', la bella Vanessa. Ma, di colpo, tutto si rivela per quello che è. I nuovi amici sono tutti truffatori così come Vanessa. Di colpo il giovane si ritrova solo e senza soldi. A testa bassa torna dai suoi vecchi amici che, nonostante tutto, lo riaccolgono a braccia aperte. Tutti insieme decidono di ordire una controtruffa ai danni dei truffatori.
SCHEDA FILM

Regia: Alessandro Paci

Attori: Alessandro Paci - Samuele, Flavia Vento - Vanessa, Erika Bernardi - Sara, Giustino Durano - Sig. Sorelli, Andrea Cambi - Giorgio, Marco Giallini - Marco, Marco Milani - Gian Maria, Bobo Rondelli - Leonardo, Alex Londosi - Pietro, Giuseppe Oppedisano - Rocco, Remo Remotti - Caposala, Carlo Monni - Lo Specialista, Massimiliano Cambi - Giornalaio, Graziano Salvadori - Venditore di auto

Soggetto: Alessandro Paci, Paolo Parco, Andrea Paci

Sceneggiatura: Alessandro Paci, Andrea Paci, Paolo Parco

Fotografia: Franco Di Giacomo

Musiche: Bobo Rondelli

Montaggio: Mirco Garrone

Scenografia: Aldo Buti

Costumi: Aldo Buti

Altri titoli:

Roundtrip

Durata: 86

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: VITTORIO CECCHI GORI

Distribuzione: MEDUSA (2003)

Data uscita: 2003-06-06

NOTE
- AIUTO REGIA: DAVIDE CINCIS.
CRITICA
"'Andata e ritorno' o piuttosto discesa senza freni verso il nadir del cinema dei comici? La seconda. 'Andata e ritorno' di Alessandro Paci, simpatica spalla nei film dell'amico Massimo Ceccherini, è un esordio registico tribolato dalle vicissitudini finanziarie del produttore Cecchi Gori ma anche artefice del suo tragico destino: trama, regia, fotografia inesistenti e una comicità primitiva che non possiede nemmeno il fascino pecoreccio di Boldi & De Sica. Insieme a 'Bimba' della Guzzanti dovrebbe rappresentare la fine dei registi improvvisati. Sperarlo non fa male". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 giugno 2003).